“E’ vita fino alla fine”. Piacentino alla guida dell’Hospice del Gemelli di Roma

18 Marzo 2019 04:14


Lo stretto legame con l’Università Cattolica e con il Policlinico Gemelli di Roma fa dell’Hospice Villa Speranza della Capitale una delle strutture più innovative per le cure palliative, in particolare quelle precoci, applicate fin dai primi momenti in cui la malattia viene scoperta. A dirigere l’Hospice del Gemelli, che ha in carico 150 pazienti tra cure domiciliari e residenziali e conta 100 dipendenti, da poco più di un anno è il cinquantenne piacentino Paolo Favari.
“Da Roma vorrei esportare un Hospice che non è solo una struttura sanitaria ma sociosanitaria, dove il sociale ha la sua rilevanza. Quando si parla di qualità della vita vorrei un paradigma che misuri la vita anche in un momento di estrema fragilità come la fase finale – spiega Favari -. La legge 38 che regola il mondo delle cure palliative fa si che noi prendiamo in carico non solo il malato ma anche le persone che stanno attorno. Dobbiamo fare in modo che la persona che si ammala non si senta finita, vorremmo fare passare il concetto che è vita fino all’ultimo giorno e che va vissuta comunque, il malato non deve mai sentirsi impotente, vogliamo dare sostegno forza per andare avanti fino alla fine”.

A Piacenza, Favari era stato direttore della Casa San Giuseppe, poi di diverse strutture nel Parmense e prima di arrivare a Roma dirigeva il Piccolo Cottolengo don Orione di Seregno.

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