“La terra ha bisogno di acqua. La Regione intervenga subito”.
Sit-in di protesta delle associazioni di agricoltori

10 Giugno 2017 12:48

 

E’ un grido di allarme e di protesta quello lanciato dalle associazioni di coltivatori del piacentino con un sit-in nella mattina di sabato 10 giugno a Ca’ Buschi, nel luogo dove le paratie intercettano l’acqua del fiume Trebbia indirizzandone una parte nel canale destinato alla irrigazione, e lasciando il resto a garantire il deflusso minimo vitale.

Una manifestazione per chiedere alla Regione di intervenire subito a difesa dell’agricoltura, colpita da una siccità senza precedenti, con due interventi: una deroga al deflusso minimo vitale del Trebbia, per consentire l’irrigazione dei campi, e l’aumento del volume di acqua proveniente della diga del Brugneto, portandolo a 6 milioni di metri cubi. La Regione, al momento, ha preferito fare la richiesta di stato di emergenza al governo, allungando i tempi di risposta.

“Rilasciare più acqua nei campi – spiega Marco Crotti, presidente di Coldiretti – non significa disperderla perché si tratta di acqua che dopo aver irrigato le colture e quindi permesso la produzione agricola, ritorna nelle falde senza sprechi, permettendo così il mantenimento dell’ecosistema delle campagne, altrimenti a rischio”.

Le paratie, aperte in segno di protesta, sono state poi richiuse.

Intanto vari sindaci del piacentino hanno emesso ordinanze anti spreco di acqua per limitare o impedirne l’uso per scopi diversi da quello igienico sanitario, come irrigare orti e giardini, lavare auto e riempire piscine.

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