Acqua, cala l’autonomia. I sindaci: “Chiediamo responsabilità ai cittadini”

28 Giugno 2017 17:03

Con una criticità sempre più importante, dovuta a una diminuzione delle piogge che va dal 40% fino al 60% rispetto alla media del periodo degli ultimi 25, l’emergenza idrica di questi mesi, che sta colpendo in particolare fascia collinare sud orientale le piacentino, ha indotto i sindaci dei comuni e le realtà coinvolte alla gestione dell’acqua potabile a riunirsi per fare il punto della situazione, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini ad un uso sempre più responsabile di una risorsa sempre più preziosa, l’acqua.

Interventi organizzativi e strutturali, sensibilizzazione, consapevolezza. Sono le parole chiave emerse nell’incontro che si è tenuto mercoledì 28 giugno tra Atersir, i sindaci della provincia e Iren.

Una situazione definita seria, illustrata dall’ingegner Eugenio Bertolini  direttore generale di Ireti, che presenta situazioni di sofferenza.

“Una sofferenza che non tocca nella stessa misura i comuni del piacentino – ha aggiunto Raffaele Veneziani, sindaco di Rottofreno e coordinatore provinciale Anci -, dove di conseguenza i provvedimenti sono differenziati, andando dal divieto ad utilizzare l’acqua per fini non alimentari e sanitari nelle sole ore diurne di alcune amministrazioni, fino al divieto h24 di altre”.

Le aree maggiormente colpite dalla scarsità d’acqua sono quelle collinari e pedemontane, dove l’approvvigionamento è dato solo da sorgenti e, in val d’Arda, dalla diga di Mignano.

Captazione da sorgenti note, utilizzo di pozzi dismessi, potabilizzazione con impianti mobili, sono gli interventi messi in campo per recuperare più acqua potabile possibile, e allungare i tempi di autonomia che, per quanto riguarda i comuni della media val d’Arda, arrivano al 20 di agosto.

“Sugli altri territori la valutazione del rischio razionamento dell’acqua viene fatta ogni tre settimane: senz’altro – ha specificato Bertolini – non ci saranno problemi di fornitura fino al 20 luglio. Poi – ha spiegato – si potrebbero verificare abbassamenti di pressione e di qualità dovuti all’immissione in rete di fonti di emergenza”.

Fondamentale, è il messaggio emerso dall’incontro, è il senso di responsabilità di ogni cittadino, che con comportamenti virtuosi – come l’applicazione di frangi getto, chiudere il rubinetto durante l’insaponatura o mentre ci si lava i denti, riutilizzare l’acqua di cottura della pasta o del lavaggio verdura per innaffiare i fiori – può permettere risparmi idrici e, come ha sottolineato il sindaco di Cortemaggiore Gabriele Girometta, anche in bolletta.

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