Camillo Gentili: “Quando a 17 anni perdi un occhio ti senti emarginato”

06 Novembre 2017 13:40

Nell’era della modernità le cose negative restano comunque intatte nel tempo. Si continua a morire sul luogo di lavoro nonostante le campagne di sensibilizzazione. Anche il numero degli infortuni resta alto. Spesso le menomazioni subìte cambiano radicalmente la vita ai lavoratori. Per questo motivo Anmil, associazione invalidi e mutilati del lavoro, sta portando nelle scuole la cultura della sicurezza. In questi giorni sono stati coinvolti 300 studenti dell’Isii Marconi. In cattedra è salito chi ha vissuto l’esperienza dell’infortunio in prima persona e ogni giorno porta sulla propria pelle le ferite che lo fanno sentire un “cittadino di serie B”. E’ il caso di Camillo Gentili, che a 17 anni, ha dovuto fare i conti con un infortunio permanente ad un occhio e da allora lotta per non sentirsi “diverso”. “La società non tiene molto in considerazione i disabili – ha spiegato in un’intervista a Telelibertà – spesso mi sono sentire dire che non ero “idoneo” per il lavoro e mi sono sentito scoraggiato. Ai giovani dico di mantenere il proprio corpo in salute perché una menomazione può condizionare anche la mente”.

 

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