Costrette a vendere il corpo fino all’ottavo mese di gravidanza

18 Luglio 2018 10:35

Donne costrette a prostituirsi fino all’ottavo mese di gravidanza. In strada, o in sottoscale senza aerazione, anche con 40 di febbre. A Piacenza, dove le prostitute tendono soprattutto a “svernare” per poi trasferirsi in estate, sempre seguendo la rotta imposta dai trafficanti, cresce ancora la prostituzione in casa: ma a gestirla sono i cosiddetti “lover boy”, aguzzini che tramite ricatto affettivo e una perfetta messa in scena fanno credere alla donna più fragile che questa debba sacrificarsi per un progetto familiare inesistente, così da far uscire il compagno (che gestisce più prostitute intanto) da una situazione di falso tracollo finanziario. Le storie drammatiche sono state raccolte oggi da Libertà, in collaborazione con l’associazone “Ebano” di Michelangela Barba

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