Prende fuoco il materasso e la cascina diventa una “camera a gas” piena di fumo: poliziotti rischiano la vita per salvare due senzatetto

14 Gennaio 2019 09:53

Tragedia sfiorata nella notte del 14 gennaio nella cascina San Savino sulla Caorsana, davanti a Piacenza Expo dove si è sviluppato un improvviso incendio che, in pochi minuti, ha trasformato le stanze del casolare abbandonato in trappole sature di fumo. Il rogo avrebbe preso il via da un materasso e sarebbe stato provocato da un combustibile utilizzato per “creare” un riscaldamento di fortuna. Sul posto sono intervenuti gli agenti di polizia e i vigili del fuoco. I poliziotti, nonostante il pericolo, si sono introdotti all’interno dell’edificio per scongiurare la presenza di persone ma purtroppo  hanno trovato due cittadini gambiani che avevano già perso i sensi. Uno di loro è riuscito a riprendere conoscenza mentre l’altro non dava segnali di ripresa ed è stato portato fuori a braccio dagli agenti. I due senzatetto sono stati trasportati all’ospedale di Piacenza dal personale del 118 e ricoverati successivamente nella camera iperbarica di Fidenza. Avevano valori di monossido di carbonio nel sangue 20 volte superiori al limite. Tre agenti sono rimasti lievemente intossicati e sono stati medicati al pronto soccorso. I vigili del fuoco hanno provveduto a spegnere le fiamme.

Non è mancato il ringraziamento del Questore Pietro Ostuni ai suoi uomini e quello del Capo di Gabinetto Filippo Sordi Arcelli Fontana: “Si è trattato di un’operazione estremamente delicata per la presenza di fumo che rendeva quasi impossibile intervenire. Gli agenti, rischiando la propria incolumità, hanno salvato due vite”.

I due cittadini salvati di 24 anni e 32 anni sono provvisti di permesso di soggiorno, uno dei quali scaduto. La loro posizione è al vaglio della Questura.

La cascina San Savino, dove si è consumato il fatto, doveva essere trasformata dal comune in un polo del gusto e delle eccellenze enogastronomiche ma, ad oggi, è ancora un rudere che cade a pezzi, rifugio di disperati e persone senza fissa dimora. L’amministrazione, negli anni, aveva posizionato delle barriere per evitare l’ingresso in quanto nell’area era stato trovato dell’amianto.

Pare che ci vogliano almeno 5 milioni di euro per riportare agli antichi splendori la cascina. La Camera di Commercio aveva presentato un progetto a cui però non aveva aderito alcun privato.

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