Peveri e Botezatu si sono consegnati per entrare in carcere. “Vado in galera mentre i ladri sono liberi”

19 Febbraio 2019 19:27

“Mi sento un coglione: vado in galera mentre i ladri sono liberi“. Sono state queste le ultime parole da uomo libero di Angelo Peveri, intervistato dalla trasmissione La Zanzara di Radio 24.
Nel tardo pomeriggio di martedì 19 febbraio Peveri e Gheorge Botezatu, condannati in via definitiva per tentato omicidio, si sono consegnati ai carabinieri di via Beverora per essere arrestati e portati in carcere alle Novate. Nel 2011 spararono a un ladro sorpreso a rubare gasolio in un cantiere dell’azienda di movimento terra dell’imprenditore di Sarmato. Il quale deve scontare 4 anni e 6 mesi, mentre il suo dipendente romeno 4 anni e 2 mesi per tentato omicidio in concorso.
Dopo la sentenza in Corte di Cassazione, ieri Peveri e Batezatu erano pronti per entrare in carcere ma per ragioni burocratiche hanno dovuto attendere oggi.
Intanto il caso sta infiammando il dibattito nazionale: oggi il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini ha telefonato a Peveri ribadendogli la sua massima solidarietà, come aveva già fatto al momento della sentenza della Cassazione, sottolineando la necessità dell’approvazione della nuova legge sulla legittima difesa.
Anche sui social si è scatenando una campagna a sostegno dell’imprenditore piacentino, sostenuta dalla Lega, ma anche da tanti semplici cittadini. Non mancano anche le voci contrarie, di chi ritiene invece che sia stato giustamente condannato per aver sparato a un’altra persona. Peveri si è sempre difeso dicendo che il colpo partì accidentalmente e ricordando le decine di furti di cui era già stato vittima, situazione che lo aveva esasperato.

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