Boom di accessi al pronto soccorso pediatrico: 400 in più in due mesi

01 Marzo 2019 11:00

Boom di accessi al pronto soccorso pediatrico di Piacenza: quasi 400 in più in soli due mesi, dall’inizio dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2018. E’ una vera e propria emergenza quella che i sanitari hanno dovuto gestire nei primi 60 giorni del 2019. Nel mese di gennaio e febbraio sono stati visitati quasi 2.900 bambini contro i poco più di 2.500 dell’anno scorso. I pazienti ricoverati in Obi, osservazione breve intensiva, sono stati 222. L’aria avvelenata dallo smog, la siccità e le temperature decisamente sopra la media stagionale, hanno probabilmente contribuito ad aggravare la diffusione di virus che colpiscono soprattutto le vie respiratorie. Nella nostra città si è registrata un’invasione di patologie virali che ha interessato soprattutto neonati e lattanti. Oltre all’influenza, la cui insorgenza coincide proprio con l’inverno, e alle patologie gastrointestinali, l’anno si è aperto anche con un’epidemia che ha preso di mira i più piccoli.

“Effettivamente abbiamo dovuto affrontare una situazione inaspettata che ci ha visto combattere contro un notevole incremento di bronchioliti, provocate dal virus respiratorio sinciziale, che colpiscono soprattutto bambini di età inferiore ai due anni – ha spiegato Giacomo Biasucci, primario del reparto di Pediatria – queste patologie spesso provocano un’insufficienza respiratoria che va affrontata con un adeguato sistema di ventilazione. Fortunatamente il nostro reparto, negli ultimi anni, si è dotato di una serie di strumenti per una ventilazione non invasiva e questo ha risparmiato tanti invii in ospedali di altre città”.

“Ci siamo trovati di fronte a un iperafflusso di bambini con una media di 50 accessi al giorno e picchi di quasi 180 piccoli pazienti visitati durante i weekend – lo ha spiegato Andrea Cella responsabile del pronto soccorso pediatrico: “Siamo stati messi a dura prova in questi due mesi anche se la nuova sala d’attesa, inaugurata solo due settimane fa, ha facilitato la gestione dei bisogni. Si tratta della fase dell’anno notoriamente più critica per noi ma quest’anno abbiamo dovuto gestire un ulteriore condizione di stress che ha comportato una organizzazione più complessa del solito”. Il reparto conta venti posti letto mentre sono sei i posti riservati all’Obi dove i bambini restano in osservazione dalle 24 alle 36 ore. Annualmente gli accessi sono 14mila con un trend in crescita.

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