Progetto Chernobyl, mancano famiglie per ospitare i bimbi. L’appello dell’associazione

26 Gennaio 2017 07:03

CERNOBYL 018 (2)-1000

Accoglienza, solidarietà, umanità, altruismo. Sono i mattoni che hanno reso grande, in tredici anni di storia, l’Associazione per la solidarietà l’accoglienza Travo-Valtrebbia, che si dedica ai cosiddetti “soggiorni terapeutici” per i bimbi colpiti dalle radiazioni ancora oggi legate al disastro nucleare di Chernobyl. Quest’anno, però, purtroppo, sei bambini rischiano di non avere una “famiglia” con la quale trascorrere il mese di agosto, capace di sostenere questi giovani nei percorsi di recupero dalle radiazioni e nel contatto con una realtà diversa, familiare.

Ospitare per un mese i bambini delle zone contaminate ha lo scopo essenziale di fornire ai bambini l’opportunità di ottenere un sensibile calo dei livelli di radioattività interna all’organismo. Una ricerca dell’Enea dimostrava come dopo un soggiorno di 30 giorni in Italia i bambini perdessero dal 50 al 70% del Cesio-137 assorbito.

Chi volesse dare la propria disponibilità all’associazione per i soggiorni terapeutici dei bimbi di Chernobyl può contattare Annibale Gazzola al numero 3482482914 o Giorgio Bertuzzi al 3204080524.

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