Telefono Amico, poche chiamate dal Piacentino. “Pronti per una sede”

13 Gennaio 2015 19:06

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Ore e ore a chattare sui social network e poi quando si sale sul treno o sul pullman, a fatica si salutano i compagni di viaggio. Succede nell’epoca contemporanea in cui le tastiere di cellulari e computer hanno quasi soppiantato l’abitudine di fare conversazione. Contatti continui che non impediscono alla sensazione di solitudine di emergere con vigore. Lo rivelano i dati di Telefono Amico Italia, l’associazione nazionale che fa della cultura dell’ascolto la propria bandiera. Il rapporto del 2013 parla di 47.902 chiamate ricevute da tutta Italia, circa 7mila dall’Emilia Romagna. Il 64,6% delle telefonate arrivano da uomini tra i 36 e i 65 anni con una predominanza tra i 46 e i 55 anni.
Il 21,7% delle chiamate arriva dal Nord Est, il 21,2% dal Nord Ovest, il 12,3% dal Sud mentre da Centro la percentuale è ancora più bassa.
“Il problema principale segnalato dagli utenti – spiega Dario Briccola Presidente nazionale di Telefono amico Italia – riguarda la solitudine e il bisogno di compagnia. Il bisogno di essere ascoltati ci sprona come associazione a continuare il nostro servizio e a dedicare particolare attenzione alla formazione perché i nostri volontari possano offrire un ascolto empatico”.
Le chiamate che arrivano dal Piacentino sono poche. Forse non perché la solitudine non si senta, quanto perché non esistono operatori nel nostro territorio dove non è presente la sede di Telefono Amico. “In alcune città non abbiamo un centro – precisa il presidente – ma se ci fossero volontari disponibili a Piacenza lanciamo un appello alle realtà locali perché ci farebbe piacere raggiungere più città possibili”.

Il numero del Centro di ascolto è 199 284284 ed è attivo dalle 10 alle 24.

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