“Il virus si sconfigge casa per casa”. Proseguono le visite domiciliari del dottor Cavanna

28 Marzo 2020 19:12

“Calano i ricoveri ma non bisogna abbassare la guardia: per vincere la guerra contro il Coronavirus dobbiamo credere con forza negli interventi medici a domicilio, altrimenti Piacenza pagherà un prezzo ancora più alto”. Da ormai tre settimane il dottor Luigi Cavanna sta portando avanti l’attività di diagnosi e terapia casa per casa, recandosi nelle abitazioni dei pazienti segnalati dai medici di famiglia. “Finora, insieme al caposala Gabriele Cremona, abbiamo assistito una novantina di cittadini, non tanto per eseguire i tamponi quanto per verificare lo stato di salute anche con un’ecografia al torace, distribuire i farmaci a base di antivirali e fornire saturimetri portatili per monitorare l’ossigenazione del sangue. I malati da Covid-19 evitano così di giungere in pronto soccorso e, soprattutto, di andare incontro a stadi avanzati della patologia, come la broncopolmonite talvolta irreversibile”.

Cavanna riassume il quadro clinico a cui prestare maggiore attenzione: “La febbre alta, la tosse secca, il malessere generale, la perdita di olfatto e la progressiva mancanza di fiato rappresentano una sintomatologia sicuramente riconducibile al Coronavirus. Intervenendo precocemente a domicilio, come stiamo facendo da qualche settimana, si riesce a migliorare l’esito delle cure e a non appesantire il sistema ospedaliero. Pubblicheremo una ricerca scientifica con tutti i dati a riprova di questo trend positivo”.

Dopo una prima sperimentazione preliminare in cui ha creduto Cavanna, a partire da mercoledì scorso l’Asl di Piacenza ha attivato in maniera sistematica quattro unità speciali di continuità assistenziale: squadre di medici equipaggiati con dispositivi di sicurezza e dotati di un ecografo palmare per effettuare le visite casa per casa su soggetti positivi o sospetti positivi. Ne fanno parte operatori sanitari su base volontaria che vengono allertati di volta in volta dai medici di famiglia (non esiste quindi un numero di telefono da contattare). “Si tratta di un servizio fondamentale – rimarca Cavanna – perché di solito la quasi totalità dei pazienti infetti arrivano in pronto soccorso dopo parecchi giorni di malessere e difficoltà respiratorie. Le equipe sanitarie domiciliari, invece, agiscono d’anticipo per sconfiggere definitivamente il Covid-19”. E annientare il maledetto virus, adesso, deve essere l’obiettivo primario: “In città e provincia – racconta il dottore – si avverte una situazione umana che fa venire voglia di piangere. Ho visto anziani in condizioni compromesse e persone in forte solitudine, impaurite e terrorizzate dalla percezione di abbandono da parte della società”.

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