Il nuovo Iggy Pop giunto assieme alla Befana: un inizio anno con il rock primordiale
Di Eleonora Bagarotti 10 Gennaio 2023
Forse non sono la sola ad aver aspettato, con una certa emozione, il nuovo album di Iggy Pop, “Every Loser“, uscito il 6 gennaio. E forse non sono la sola ad aver apprezzato, sin dal primo ascolto, quell’impronta arrabbiata, riconoscibile, che in un certo senso “consola” le attese.
Si sa, i seguaci del Rock negli ultimi anni si distinguono in due categorie: chi snobba le rockstar “pensionate”, preferendo di gran lunga conservare un buon ricordo d’altri tempi, e chi invece continua a seguirle, quanto meno con una certa curiosità.
Nel caso di Iggy, chiunque abbia ascoltato i suoi ultimi album (penso a “Post Pop Depression“, uscito nel 2016), o lo abbia rivisto in concerto, non può che esserne uscito soddisfatto. Personalmente – ma è questione di gusti – mi ha fatto sorridere anche con la sua collaborazione con i Måneskin, che tanto ha acceso dibattiti sui social (un’altra caratteristica dell’appassionato di musica rock 2.0 è la compulsione ai post e ai commenti, spesso acidi).
Piaccia a non piaccia, l’Iguana è così. Prendere o lasciare. Nel caso di “Every Loser“, conviene prendere. Soprattutto se amate il Punk anni Settanta, e ancor di più quel rock’n’roll delle radici. Non a caso, il disco si presenta con un’opera di Raymond Pettibon, artista e disegnatore di punta degli anni Settanta.
“Sono il ragazzo senza camicia che spacca; Andrew (Andrew Watt, il produttore) e la Gold Tooth lo sanno e insieme abbiamo fatto un album alla vecchia maniera. I musicisti sono persone che conosco fin da quando erano bambini e la musica vi farà impazzire”, ha detto Iggy alla presentazione di un album dalle sonorità forti e moderne, interpretato senza freni. Non ultimo, tra i musicisti da lui citati troviamo Duff McKagan dei Guns N’ Roses al basso e Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers alla batteria.
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