Dal Respighi agli Emirati Arabi Uniti: premio internazionale per due studenti

20 Maggio 2013 10:59

Affermazione targata liceo Respighi alla 25esima edizione de “I giovani e le scienze”, la selezione italiana per il concorso dell’Unione Europa dei giovani scienziati. Due studenti di Piacenza – si tratta di Giacomo Botti e Giacomo Inzani, della classe quarta L al liceo scientifico Respighi diretto da Licia Gardella – si sono messi in luce tra i tanti protagonisti e si sono aggiudicati la partecipazione all’11esima edizione di Esi, esposizione scientifica internazionale di Milset, che si tiene ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti dal 13 al 19 settembre 2013. Il progetto, protagonista dello stand 39 alla mostra che si è tenuta nei giorni scorsi a Milano – si intitola “Sulle orme di Leidenfrost”.
“Obiettivo principale del progetto – hanno spiegato in una sintesi i due autori piacentini – è studiare l’effetto Leidenfrost, effetto che si verifica ogniqualvolta un liquido cade su di una superficie con una temperatura superiore a quella di ebollizione dello stesso”. Divulgare questo fenomeno, le sue possibili applicazioni, in particolare la possibilità di ridurre l’attrito, e anche sfatare alcune credenze, come ad esempio la camminata su braci ardenti per ipotetici poteri paranormali, sono stati gli altri propositi dei due studenti del Respighi.
Dopo aver analizzato la letteratura, i due giovani “scienziati” hanno pensato e svolto alcuni esperimenti qualitativi e quantitativi. Tra le esperienze, la più significativa è stata senza dubbio lo studio sul moto senza attrito della goccia di liquido. “Tra le più curiose – ancora i due studenti – vi sono invece la ripetizione dell’esperimento originale compiuto da Leidenfrost con un cucchiaio incandescente e la ripresa dei moti propri delle gocce”. “Ci siamo divertiti ed appassionati – proseguono – nell’intraprendere un percorso che ha insegnato la metodologia scientifica. Il progetto non è terminato: c’è la voglia di progettare altre esperienze per approfondire la conoscenza del fenomeno, con la speranza di approdare, un giorno, a un vero laboratorio di ricerca”.

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