Tragedia di Mirafiori, i carabinieri rinnovano l’appello all’ “eroe” del Trebbia

18 Giugno 2013 08:53

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E’ ancora senza nome l’uomo “eroe” che domenica si è tuffato nelle insidiose acque di Mirafiori per salvare un bimbo marocchino di 11 anni in difficoltà. I testimoni hanno parlato di una persona probabilmente straniera che subito dopo si è allontanata, i carabinieri lo invitano a presentarsi in caserma per ricostruire la vicenda ma soprattutto per consegnargli un riconoscimento per il gesto di coraggio che ha consentito ad un bambino di essere ancora vivo. Il padre invece non ce l’ha fatta. Pur non sapendo nuotare, non ha esitato ad immergersi per salvare il figlio. Mohammed Rakik è morto annegato. Aveva 44 anni e viveva a Borgonovo con la moglie e i due figli. I figli che per lui erano tutto, come hanno ricordato i conoscenti. Si era laureato in giurisprudenza in Marocco e il suo sogno era che anche i suoi bambini un giorno potessero studiare. Originario di Casablanca, nel 2007 era arrivato in Italia ed aveva trovato lavoro come operaio per una cooperativa all’interno dell’azienda Lpr di San Nicolò. L’autopsia sul corpo non è stata disposta, presto la salma partirà per il Marocco dove si svolgerà il rito funebre.

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