Furto dell’urna di Scalabrini, arrestati due milanesi

23 Settembre 2013 06:15

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“Sono loro ad avere profanato e derubato in Duomo la salma del Beato Scalabrini”. Per gli investigatori di polizia e Procura, la notte tra il 12 e il 13 aprile scorso, ad entrare in azione nella cattedrale di Piacenza sarebbero stati due milanesi sui trent’anni che per questo motivo sono stati arrestati. Non riferiamo i loro nomi in quanto le indagini sul fatto non sono ancora chiuse.
Gli accertamenti scattati subito dopo la scoperta della razzia sacrilega, sabato 14 aprile, avevano consentito agli inquirenti di raccogliere alcuni elementi ritenuti molto utili. Si era parlato di impronte e di altre circostanze che hanno portato gli investigatori sulla pista giusta. Tutto il materiale raccolto era stato inserito in una richiesta di ordinanza di custoria cautelare in carcere per uno dei due milanesi, ordinanza che era stata successivamente eseguita. Il primo dei due arrestati è difeso dall’avvocato Mario Nava che subito dopo aveva fatto ricorso al Tribunale del Riesame contro l’ordinanza piacentina “spuntando” la concessione degli arresti domiciliari per il suo assistito. Il legale, pur confermando la vicenda e l’accusa di furto aggravato, ha ritenuto di non commentare ulteriormente i fatti. Ma il lavoro degli investigatori non era ancora finito: ulteriori elementi hanno portato la pista verso un’altra persona residente sempre nel Milanese, e anche lui è finito in carcere e successivamente ai domiciliari. L’avvocato Francesca Lisbona che lo assiste ha spiegato che “respinge con decisione l’accusa di aver partecipato al furto sacrilego”.
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