“Non validi per la pensione i giorni di donazione”. L’Avis lancia l’allarme

25 Settembre 2013 11:56

C’è una novità che indigna e preoccupa gli oltre novemila donatori di sangue piacentini: per colpa della Riforma Fornero sono decine coloro che rischiano di trovarsi costretti ad allungare la propria permanenza sul posto di lavoro per un numero di giorni pari a quelli in cui hanno donato. L’alternativa è una decurtazione del 2% dell’assegno previdenziale nel caso in cui non volessero e non potessero recuperare le giornate che la nuova legge ritiene perse.
I donatori di sangue piacentini sono molto allarmati e sono numerose le richieste di chiarimenti e aiuto arrivate alla sezione provinciale e quelle comunali dell’Avis.

“Effettivamente c’è questo aspetto della riforma Fornero che sta emergendo e che evidentemente era passato sotto silenzio – spiega Silvio Baderna, presidente dell’Avis comunale di Piacenza – ma che riteniamo sia  qualcosa di inaccettabile. In Italia si è raggiunta l’autosufficienza di sangue grazie alla generosità dei cittadini, i donatori piacentini sono sempre stati eccezionali e sono certo che continueranno a esserlo, quindi non si meritano di certo questo trattamento. So che i nostri vertici nazionali si stanno già muovendo, speriamo che possa prevalere il buonsenso e che tutto si sistemi”.

I donatori di sangue nella nostra provincia sono oltre novemila, quelli del solo comune di Piacenza sono 2.500, tra cui una settantina nuovi arrivati nel 2013. Non li consola il fatto di essere accomunati dalla legge Fornero a coloro che hanno preso permessi matrimoniali o parentali, per l’assistenza disabili, per motivi familiari, di lutto o di studio.

Silvio Baderna

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