I milioni prestati dalle banche finivano in Slovenia, 4 arresti: c’è una piacentina

04 Dicembre 2013 12:06

 

arresti per prestiti banche  finiti in slovenia-800

Si erano fatti prestare tre milioni di euro dalle banche per l’attività di alcune società, tra cui una piacentina di trasporti, per poi trasferire il denaro in Slovenia in maniera illecita e ritirarlo. Per questo la Procura di Piacenza ha emesso quattro provvedimenti di arresto a carico di altrettante persone, amministratori e soci di queste società: una piacentina di 41 anni (legale rappresentante della azienda di Piacenza) è stata messa ai domiciliari, un bergamasco si trova in carcere, mentre gli altri due sono latitanti.

I reati contestati sono di natura fiscale, ricorso abusivo al credito e bancarotta fraudolenta, l’indagine è stata condotta dalla guardia di finanza di Pavia.

Il meccanismo utilizzato era semplice, ma illecito: le società italiane, dopo essersi fatte prestare i soldi da sei istituti bancari tra cui alcuni della nostra provincia pagavano fatture a quelle slovene per operazioni inesistenti.
La società piacentina ha effettuato bonifici per un milione, altrettanto hanno fatto quella milanese e quella pistoiese che il gruppo controllava. In Slovenia arrivavano i soldi, che i quattro dovevano semplicemente ritirare. Proprio dalle autorità slovene, che a loro volta stanno procedendo per riciclaggio, è partita la segnalazione, che ha attivato la Procura di Piacenza.

“A differenza di altri casi in cui le cartiere estere vengono utilizzate per aumentare i costi e abbattere l’utile di impresa per pagare meno tasse – hanno detto il Procuratore capo Salvatore Cappelleri e il sostituto procuratore Antonio Colonna – in questo caso le fatturazioni false venivano usate solamente per il trasferimento del denaro: una sorta di bancomat internazionale che siamo riusciti a fermare”.

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