Via Colombo e Gropparello, due delitti “uniti” dalla stessa donna

10 Dicembre 2013 07:10

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Due delitti per una donna. L’omicidio di via Colombo e quello di Gropparello. La medesima figura di una giovane appare come un’ombra nelle inchieste dedicate all’omicidio del trentanovenne albanese Sadik Hajderi, freddato a colpi di pistola la sera del primo settembre mentre era seduto ad un tavolino esterno del bar Baraonda di via Colombo, e di Francesco Casella, 78 anni, agricoltore di Gropparello ucciso lo scorso luglio con una pistola sparachiodi, dopo essere stato addormentato.
Per questo fatto S. Z., 28 anni, albanese, è stata iscritta nei giorni scorsi nel registro degli indagati con l’ipotesi di accusa di omicidio in concorso con Adriano Casella, reo confesso, figlio dell’agricoltore che sarebbe stato istigato dalla donna per motivi economici.

Nel delitto di via Colombo invece la ventottenne albanese non figura iscritta nel registro degli indagati per alcuna ipotesi accusatoria. Ma questa stessa donna è la moglie di uno dei due fratelli albanesi che si trovano rinchiusi nella casa circondariale delle Novate con l’accusa di omicidio in concorso.

La ragazza, difesa dall’avvocato Francesca Manfrinato, ora è sparita e la Procura ha emesso un decreto di irreperibilità. Si pensa possa essere tornata in Albania.

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