Protesta dei profughi, il sindaco: “Non cederemo alle loro richieste”

20 Febbraio 2014 09:25

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Si è concluso l’incontro in Comune relativo ai profughi che hanno accettato per questa notte di trovare rifugio da amici o conoscenti e quindi hanno abbandonato i portici del Comune. Sabato mattina è previsto un nuovo incontro con i servizi sociali.

Notizia delle 18.30 – “Non abbiamo intenzione di cedere sulle richieste che ci vengono fatte”: è quanto confermato dal sindaco Paolo Dosi nel corso della conferenza stampa dedicata al delicato tema dei profughi, che dopo il secondo sgombero di questa mattina sono tornati a protestare di fronte al Comune di Piacenza.
Il primo cittadino ha riepilogato tutte le “travagliate” vicende che hanno portato alla situazione attuale, sottolineando anche le difficoltà di questi giovani e la sensibilità dimostrata da Palazzo Mercanti in occasioni precedenti, ma ribadendo che “da subito è stata preclusa loro qualsiasi possibilità di costruire un percorso straordinario, o diverso, da quello attivato per gli altri cittadini che si rivolgono ai servizi sociali”.
“Queste persone hanno tutto il diritto di essere oggetto di attenzione dei nostri servizi sociali, come le altre persone in difficoltà – ha confermato il primo cittadino -; rivolgendosi alle strutture del Comune potranno avviare un percorso personalizzato, che possa consentire loro di acquisire l’autonomia necessaria per il futuro”.
Dosi ha ricordato che la soluzione straordinaria, adottata per i 24 profughi ex Ferrhotel ora ospitati in 4 alloggi individuati dal Comune ( non compresi tra quelli di edilizia residenziale pubblica ), non può ripresentarsi, alla luce dei limitati fondi dei servizi sociali e della necessità di distribuire equamente le risorse. “Dopo il termine dell’emergenza Nord Africa lo Stato ha ‘scaricato’ queste persone e la loro gestione è ricaduta interamente sugli enti locali” ha chiarito il sindaco.
L’assessore al welfare Stefano Cugini ha illustrato la sintesi degli interventi del servizio coesione sociale 2013, ribadendo l’importanza e il dispiegamento di energie da parte del Comune e sottolineando come “Piacenza sia una città accogliente e dove è stato fatto tanto, ma è necessario tenere la barra ferma per garantire, oltre alla solidarietà, anche i principi di equità”.
Al termine dell’incontro sette profughi si sono diretti in via Taverna per un nuovo incontro con l’assessore ai servizi sociali: la situazione è ancora monitorata dalle forze di polizia e, in caso di necessità, non si esclude che possa essere messo in atto un nuovo sgombero.

Notizia delle 13.30 – Dopo essere usciti dalla Questura gli 11 profughi sgomberati questa mattina dalle forze dell’ordine sono nuovamente tornati a protestare davanti al Comune di Piacenza. I profughi hanno ribadito di voler restare di fronte a Palazzo Mercanti finché gli amministratori non garantiranno loro un tetto sopra la testa e un percorso d’integrazione.
“Anche se ci porteranno via, continueremo a tornare qui, fino a quando non troveranno una soluzione” ha dichiarato il portavoce del gruppo. I profughi hanno aggiunto che non intendono pagare la multa per aver occupato i portici del Comune: “Lo Stato è in debito con noi, pagare i 50 euro di sanzione non sarebbe giusto”. Sul posto sono presenti gli agenti della polizia Municipale.
Alle 17 il sindaco Paolo Dosi terrà una conferenza stampa sull’argomento.
L’assessore Stefano Cugini ha confermato che è in programma un incontro tra le parti per sabato prossimo.

Notizia delle 9.30 – Blitz questa mattina alle 7 delle forze dell’ordine in piazzetta Mercanti: polizia, carabinieri e vigili urbani hanno allontanato una decina di profughi dai portici del comune di Piacenza, occupati per protesta da lunedì pomeriggio, in seguito allo sgombero dei locali dell’ex circoscrizione due di via XXIV Maggio. Tutti i profughi sono stati accompagnati in Questura: la loro posizione è ancora al vaglio.
Le trattative tra gli amministratori e il gruppo di giovani, proseguite fino a ieri sera, non hanno dunque avuto esito positivo: gli stranieri chiedevano che il Comune provvedesse a trovar loro una sistemazione, mentre il sindaco Paolo Dosi ha chiarito che non era possibile godere di piani d’emergenza straordinari, e che avrebbero dovuto rivolgersi singolarmente ai servizi sociali, come avviene di consueto per tutti i cittadini.
I ragazzi saranno sanzionati a livello amministrativo per aver occupato gli spazi comunali, “arrecando disagio alla cittadinanza e disservizi al Comune” come ha precisato questa mattina il questore Calogero Germanà.
Dopodiché dovranno provvedere autonomamente a trovare una collocazione, ovviamente potendo usufruire dell’aiuto dei servizi sociali.
Tutti gli stranieri hanno regolare permesso di soggiorno, rilasciato per motivi umanitari, status di rifugiati politici o protezione sussidiaria.

In allegato la relazione sugli interventi dei servizi sociali 2013 presentata in conferenza stampa oggi pomeriggio.

Sintesi Coesione sociale
Rete nazionale per il Rimpatrio assistito

Intervento Marco Colosimo
Intervento Paolo Garetti

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