Processo disastro ambientale sul Po: 6 milioni di euro per ripulire “l’onda nera”

27 Marzo 2014 08:23

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Ci vorranno circa 6 milioni di euro per ripristinare il Lambro e il fiume Po e per farli tornare com’erano prima del disastro ambientale del 22 febbraio 2010, quando la cosiddetta “onda nera” di oli combustibili, proveniente dallo stabilimento della Lombarda Petroli di Villasanta, arrivò anche sulle rive piacentine e contaminò l’ecosistema fluviale. Nell’udienza che si e svolta ieri mattina è stato analizzato il territorio e tirata la riga: Regioni e Ministero dovranno mettere mano al portafoglio per 6 milioni e 400mila euro.
A spiegarlo è stata una funzionaria dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che collabora con il Ministero, costituitosi parte civile nel processo al pari dei comuni di Monticelli, di Piacenza e della centrale Enel Green Power di Isola Serafini. Secondo la funzionaria il percorso di risanamento del Lambro è stato interrotto dal disastro ambientale in modo permanente ed anche nel Po le sostanze oleose si sono ormai cementate con il fondale e le rive del fiume. Per questo il costoso progetto di ripristino prevede la creazione di lanche e meandri artificiali paralleli ai corsi d’acqua – al Lambro in particolare – in modo da poter intervenire sull’alveo originale con la rimozione dei sedimenti contaminati. Nella prossima udienza, fissata ai primi di aprile, si passerà all’interrogatorio degli imputati per disastro doloso e reati fiscali.

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