“Papa Francesco naturale e affabile”, la testimonianza di Mons. Corbellini

27 Maggio 2014 19:58

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Le aule, le stanze, i volti dei Superiori. Sono passati decenni ma rientrando al collegio Alberoni hanno avuto la sensazione che il tempo non fosse passato. Un tempo studenti, oggi preziosi testimoni della fede, i vescovi Giorgio Corbellini, Antonio Lanfranchi, entrambi piacentini e Luca Brandolini (vescovo emerito di Sora) hanno partecipato alla messa conclusiva delle iniziative del mese di maggio volte a celebrare i 350 anni dalla nascita del cardinale Alberoni, fondatore del collegio. Monsignor Corbellini dal gennaio scorso guida l’Autorità di Informazione Finanziaria del Vaticano: “Quando un’operazione è sospetta viene segnalata all’Aif che è un organismo di sorveglianza” spiega. A proposito dell’ex presidente dello Ior, il piacentino Gotti Tedeschi, il cui caso è stato recentemente archiviato aggiunge: “E’ una persona corretta”. Monsignor Corbellini, originario del comune di Travo, vive in Vaticano ma specifica che raramente incontra Papa Francesco al quale riconosce una grande naturalezza e la voglia di stare in mezzo alla gente. “Dopo una celebrazione mi sono fermato a parlare – riferisce il prelato – e lui ha dimostrato una grande conoscenza degli ambienti vaticani, ha una grande memoria fotografica, come un computer”. Sulla crisi delle vocazioni e su cosa può portare un’inversione di tendenza, sorride: “Solo Dio può farlo. Al momento, è sotto gli occhi di tutti, qualcosa che dura “per sempre” fa paura. Lo vediamo anche con il matrimonio”.

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