Disturbi alimentari in aumento tra gli uomini. Domani documentario al Daturi

16 Luglio 2014 17:05

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Dal piacere del cibo al cibo come nemico. Una visione distorta che sfocia in gravi disturbi alimentari come anoressia e bulimia.
Duecento i pazienti piacentini (giovani-adulti) in cura al centro di Nutrizione clinica dell’ospedale, 60 i nuovi casi del 2014. Una malattia associata fino a poco tempo fa al mondo femminile ma che, da diversi anni, ha iniziato a interessare anche gli uomini. Se in passato, ogni 10 soggetti in cura 9 erano donne e uno uomo, ora gli uomini sono 3. Quindici quelli in cura all’ospedale di Piacenza.
Il percorso verso la guarigione unisce l’aspetto psicologico a quello nutrizionale.
Domani sera alle 20.30 all’arena Daturi di Piacenza è in programma una serata informativa con la proiezione del documentario “Ciò che mi nutre mi distrugge” incentrato sul percorso di terapeutico di 4 pazienti di un ospedale di Roma.
“Abbiamo deciso di trasmetterlo perché ci arrivano storie di malattie vissute all’interno della famiglia, in solitudine, per troppo tempo. Più precoce è l’intervento più ci sono possibilità di guarigione – ha dichiarato Mara Negrati, responsabile dell’Unità operativa Nutrizione clinica Ospedale di Piacenza – Bisogna smettere di pensare che anoressia e bulimia siano un capriccio, si tratta di malattie vere e proprie”
A Piacenza, dal 2010, è attiva l’associazione Puntoeacapo Onlus formata da persone entrate in contatto con la malattia, anche il loro consiglio è quello di rivolgersi al più presto agli esperti.
“Anche i parenti delle persone malate devono seguire il percorso – spiega Vanessa Monterosso, vicepresidente dell’associazione
– Basta una parola sbagliata per rovinare un lungo percorso di cura”.

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