Un intero bosco lasciato morire sul Trebbia. “Spreco di denaro pubblico”

29 Novembre 2014 06:25

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Centinaia di piante rinsecchite, un bosco morto e diffuso che avrebbe dovuto compensare dal punto di vista ambientale la realizzazione del nuovo ponte Paladini sul fiume Trebbia. Invece, dopo la piantumazione, le essenze sono state abbandonate a loro stesse e solo poche sono sopravvissute. È il caso delle aree di compensazione di Gragnano (di fianco alle rampe di accesso al ponte) ma sopratutto di Borgotrebbia, dove un intero boschetto è andato perduto. Così, le associazioni ambientaliste denunciano questo silenzioso spreco di denaro pubblico.

Legambiente denuncia una pratica purtroppo diffusa, che si è manifestata con evidenza proprio sull’argine del Trebbia tra Borgotrebbia e la foce del fiume, una delle diverse zone scelte per la compensazione dell’opera viabilistica. “Un cimitero di piante che, dopo essere state poste come da progetto, sono state poi abbandonate e, quindi, sono morte”, spiega Giuseppe Castelnuovo dell’associazione. Gli ambientalisti, poi, deunciano la mancanza di coordinamento tra gli enti e la mancanza di un progetto globale nella gestione delle compensazioni ambientali.

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