Bobbio festeggia San Colombano. Ambrosio: “Le nostre radici cristiane”

23 Novembre 2015 11:56

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Oggi è la festa di san Colombano. Il vescovo Gianni Ambrosio diventa per l’occasione Cittadino Onorario della Città di Bobbio, al termine della Santa Messa da lui presieduta nella basilica. A sua eccellenza, il riconoscimento nei locali adibiti a partire da oggi alla prestigiosa mostra “Collezione Mazzolini”, alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, a Bobbio in occasione del vertice sull’alluvione del 14 settembre (alle 15.30, in Municipio).

“LA NOSTRA EUROPA CRISTIANA”. La solennità che ricorda il monaco irlandese porta con sé quest’anno riflessioni profonde, in una giornata intensa e di preghiera, con momenti importanti capaci di rinforzare il senso della comunità bobbiese e piacentina nell’Europa di oggi. L’abbraccio di Bobbio al suo nuovo cittadino, Ambrosio, vuole ora essere suggello e consolidamento della storia millenaria della diocesi di Piacenza e Bobbio, oltre che un plauso all’impegno che lo stesso Ambrosio ha dedicato alla valorizzazione del “santo d’Europa”, san Colombano, in occasione dei 1400 anni dalla sua morte. Lo stesso monaco aveva scritto che gli europei dovessero essere un unico popolo, un “corpo solo”, unito da radici cristiane senza barriere etniche e culturali. Messaggio oggi ancora profondamente attuale, come ricordato da Ambrosio.

“Le parole di San Colombano sono ancora oggi attuali, così come attuale è l’invito a una fede bella, vera, europea, mentre assistiamo sgomenti agli attacchi violenti terroristici – ha detto Ambrosio -. Attraverso le sue radici l’Europa può riscoprire se stessa ed essere unita e uscire dalla paura”.

LA MOSTRA. In occasione dell’anniversario della morte di San Colombano (nel 615 d.C.), apre oggi il museo “Collezione Mazzolini”, in onore di Domenica Rosa Mazzolini, con opere di Enrico Bay, Renato Birolli, Carlo Carrà, Massimo Campigli, Giuseppe Capogrossi, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Ottone Rosai, Lucio Fontana, Achille Fumi, Piero Manzoni, Mario Nigro, Giò Pomodoro e Mario Sironi.

IL PAESE. L’intero paese ha preparato le vetrine migliori per l’occasione e acceso le luci di Natale nella città: gli artigiani, i maestri pasticceri, i bambini hanno fatto del loro meglio per ricreare dolci e meraviglie (dalle statue di cioccolata alle riproduzioni del monastero in croccante) che ricordino il santo e la sua vita. Distribuito anche il tradizionale pane benedetto.

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