Disabili e mobilità: un viaggio tra disagi, burocrazia cieca e pericoli

27 Febbraio 2017 05:00

Ghilberth Tortora, dell’Associazione Italiana Lotta Abusi, con la splendida Elka, un cane guida sorella della controfigura della star televisiva Rex, ha incontrato in piazza Duomo Bruno Galvani, della Fondazione Anmil.

Bruno è paraplegico da quando ha 17 anni; Ghilberth è cieco da quando ne ha 12. Due disabilità diverse, due voci politiche opposte nella città, ma lo stesso intento comune di superare le barriere, i pregiudizi. Elka, come cane-guida per non vedenti, può salire sul bus e accompagna il viaggiatore a titolo gratuito. Ma il trasporto di persone con disabilità viene organizzato su prenotazione, chiamando, entro 48 ore dal servizio richiesto, il numero di Seta 840 000 216.

“Una tempistica grave. Neppure sui treni è richiesto tanto anticipo”, commenta Galvani. A proposito dei treni, sottolinea Tortora: “Se io dovessi dover prendere un treno all’ultimo, non avrei alcun tipo di assistenza garantita. Vorrei inoltre ribadire come, sui bus, gli autisti tendano ad abbassare la sintesi vocale”. Scesi dai mezzi, poi, i potenziali pericoli sono ad ogni passo: oltre ai gradini, un problema anche i tavolini fuori dai bar, semafori muti, l’accesso alle chiese, le auto mal parcheggiate o le biciclette che sfrecciano nelle aree pedonali, o contromano.

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