Elio, arrotino di terza generazione: “Non ho mai sofferto la crisi”

20 Ottobre 2017 05:15

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Le donne uscivano dalle case e si avvicinavano con coltelli e forbici. I bambini, a bocca aperta, guardavano la mola che girava, le scintille, l’acqua che scendeva da un rubinetto improvvisato costruito con una lattina bucata. Gli anziani si facevano raccontare storie e aneddoti. “Correte c’é l’arrotino!”. L’artigiano affilava le lame spingendo un pedale che faceva girare una grande ruota cinghiata che a sua volta muoveva la pietra rotonda di silicio. Il tutto con una cariola di legno trasportata a piedi di casa in casa.

Elio Pegorari, caorsano doc, arrotino da mezzo secolo, ricorda ancora quando accompagnava suo papá Cesare e suo nonno Alessio nelle le aie e nelle abitazioni della Bassa: “A me piaceva perché ogni volta eravamo attorniati dalla gente. La nostra presenza rappresentava una pausa dalle fatiche della giornata, si creavano rapporti umani intensi e positivi ed è forse per questo che, dopo aver conseguito il diploma come perito meccanico, ho scelto di seguire le orme dei miei avi, arrivati da Sondrio a fine Ottocento”.

Elio, 65 anni appena compiuti, è l’ultimo arrotino itinerante della Provincia. Ogni mattina, a rotazione, va nelle piazze di Caorso, Monticelli, Pontenure, Cortemaggiore, Fiorenzuola e Fidenza per affilare coltelli, accette, forbici da vite, troncarami. “Proprio quest’anno festeggio i 50 anni di attività. Non ho mai sofferto la crisi, anzi. Soprattutto negli ultimi anni molta gente mi porta coltelli vecchi da affilare. Stanno capendo che non conviene acquistare prodotti a poco prezzo che dopo 6 mesi non tagliano più”.

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