Ponte sul Po, nove anni fa il crollo. Quattro feriti, imputati tutti assolti

30 Aprile 2018 05:30

Sono passati nove anni esatti dal crollo del ponte sul Po di Piacenza. Erano quasi le tredici del 30 aprile 2009 quando improvvisamente un cedimento fece precipitare nel vuoto una campata e le auto che in quel momento la stavano percorrendo. Non ci furono vittime ma tre persone rimasero gravemente ferite. 

Un crollo, avvenuto nel tratto lombardo della struttura, del quale – secondo il tribunale di Lodi – non ci furono colpevoli. Nel gennaio 2015, infatti, i cinque imputati (tutti dirigenti della società concessionaria) vennero assolti perché “il fatto non sussiste”. Secondo le accuse il cedimento fu causato da scarsa manutenzione e incuria, mentre le difese lo imputarono all’azione della forte piena del fiume di quei giorni, che a loro avviso aveva mosso alcuni dei piloni che sorreggevano la campata.
Alla decisione del tribunale la Procura della Repubblica di Lodi decise di non presentare appello.

Il crollo del ponte, oltre alle conseguenze fisiche per i feriti, ebbe due pesanti ripercussioni.
La prima sulla viabilità: venne a mancare un importante collegamento con la Lombardia, utilizzato ogni giorno da migliaia di automobili e mezzi. La prima alternativa fu l’autostrada A1 transitando da Piacenza sud a Guardamiglio; la seconda arrivò sei mesi dopo con il ponte Bailey. L’anno successivo ci fu l’inaugurazione del nuovo viadotto.

La seconda conseguenza fu sulla economia locale, che colpì molti esercenti della zona commerciale di San Rocco: l’assenza di un collegamento stradale diretto fece precipitare l’afflusso di clienti e, di conseguenza, le vendite.

 

 

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