Inondava di droga Piacenza: arrestato all’aeroporto di Zurigo

10 Gennaio 2019 12:53

Latitanza finita per uno dei componenti dalla banda che si riforniva di droga al porto di La Spezia, per poi inondare di cocaina Piacenza e provincia.
Il 26enne albanese, pregiudicato, che nell’ottobre scorso era sfuggito all’arresto nel corso della maxi-operazione dei carabinieri è stato fermato dalla polizia svizzera il 30 dicembre 2018 all’aeroporto di Zurigo, in procinto di imbarcarsi su un volo diretto a Pristina (Kosovo) e arrestato sulla scorta del mandato di arresto europeo emesso dalla Procura della Repubblica di Piacenza.

Al termine di una lunga indagine del Nucleo Investigativo di Piacenza, una maxi operazione antidroga era scattata nella notte del 23 ottobre a Piacenza, Caorso, Cortemaggiore, Cadeo, Borgonovo e nelle province di Lodi, Firenze, La Spezia, Brescia, Cremona e Massa Carrara ed aveva coinvolto circa 70 uomini ed unità cinofile dei carabinieri. Dalle indagini era emerso che il gruppo criminale, di cui faceva parte il latitante albanese, stava trattando l’acquisto di una partita di almeno due chili di cocaina. Il canale di approvvigionamento era un porto turistico di La Spezia e il finanziamento per l’acquisto di partite di stupefacente necessarie per rifornire il mercato della città e della provincia di Piacenza arrivava al sodalizio criminale dalla pianificazione di numerosi furti in villa nel Fiorentino.
Nell’occasione i carabinieri di Piacenza avevano eseguito dieci misure cautelari e il pregiudicato era attivamente ricercato.

Il 4 gennaio, dopo essere stato fermato giorni prima in Svizzera, è stato estradato e consegnato alla polizia di frontiera di Ponte Chiasso (Como) che lo ha portato alla casa circondariale di Como.
A conclusione della lunga indagine, pochi giorni fa gli investigatori del Comando provinciale di Piacenza lo hanno raggiunto al carcere di Como dove gli hanno notificato un’altra misura cautelare per numerosi furti aggravati in concorso emessa per competenza territoriale dal Tribunale di Firenze in quanto tutti i furti contestati sono stati commessi entro il territorio di quel circondario ma scaturita dall’indagine condotta dalla Procura di Piacenza
Così, il pregiudicato albanese dovrà rispondere oltre che di spaccio di droga e detenzione illegale di armi anche per dieci furti aggravati in concorso in ville e abitazioni commessi tra settembre ed ottobre del 2017 in San Casciano Val di Pesa e Montelupo Fiorentino in provincia di Firenze.

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