Prostitute sequestrate e violentate: 9 anni e 2 mesi ai “finti” protettori

23 Febbraio 2019 05:00

“Fuori i soldi, d’ora in poi saremo noi i vostri protettori”, queste le minacce rivolte ad alcune prostitute a Piacenza da due uomini che le hanno poi anche sequestrate, rapinate e violentate, fatti avvenuti la primavera scorsa. Ieri i due sono stati condannati in tribunale a Lodi a 9 anni e 2 mesi ciascuno e al risarcimento sempre per ciascuno di 8 mila euro per una delle vittime (costituitasi parte civile).

I due imputati: un bosniaco e un siciliano, residenti a Casalpusterlengo, secondo quanto stabilito dal processo e sulla base delle indagini dei carabinieri avevano sequestrato almeno quattro ragazze: due romene e due albanesi. Le ragazze erano state tutte prelevate lungo la via Emilia Parmense a Piacenza. Come hanno raccontato le malcapitate il modus operandi era sempre lo stesso. Uno dei due uomini alla guida di una macchina si presentava alla giovane spacciandosi come un normale cliente e pattuendo una prestazione in un hotel. La ragazza saliva a bordo e subito il conducente svoltava in una strada buia e isolata fermando l’auto.

Dal baule usciva il complice e la ragazza minacciata gravemente non poteva che consegnare denaro e cellulare ai due che la portavano poi in auto sempre nel solito boschetto presso il Po a San Rocco al Porto. Le poverette quindi dopo essere state rapinate venivano anche violentate. Alla fine qualcuna delle donne ha trovato il coraggio di denunciare e sulle tracce dei due stupratori si sono messi i carabinieri di Piacenza, Codogno e San Giuliano Milanese. Grazie ad a pazienti accertamenti e anche grazie al tracciamento dei cellulari sulla via Emilia e nel boschetto di San Rocco, i due uomini sono stati individuati.

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