Diffusione defibrillatori triplicano la sopravvivenza per arresto cardiaco

21 Maggio 2019 05:00

Il diffondersi delle postazioni fisse di defibrillatori a Piacenza ha aumentato la sopravvivenza delle persone colpite da arresto cardiaco. Lo ha riconosciuto anche l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri il cui 50esimo congresso si è tenuto dal 16 al 18 maggio a Rimini. Il reparto di cardiologia di Castel San Giovanni con la collaborazione dei colleghi di Piacenza e Progetto Vita hanno ottenuto il riconoscimento “Vincenzo Masini” per la miglior ricerca scientifica dell’anno ottenendo anche un premio di 5mila euro.

A presentare il progetto e ricevere il premio è stata la cardiologa Paola Novara: “Già nel 2002 avevamo notato come la sola defibrillazione precoce triplicasse la sopravvivenza, dati pubblicati sulla rivista scientifica Circulation. Questi dati sono stati confermati anche in un lavoro scientifico del 2016 (pubblicato su American Heart Journal) in cui abbiamo dimostrato che la probabilità di sopravvivenza da arresto cardiaco è del 52% in più quando sul posto intervengono per primi i laici, ovvero persone che non appartengono al personale medico, rispetto a quando interviene per prima l’ambulanza (19%)”.

La ricerca ha dimostrato che ad oggi il 64% delle persone salvate da arresto cardiaco prima dell’arrivo dell’ambulanza è dovuto all’intervento dei DAE pubblici. “Questi risultati ci spingono a voler ulteriormente migliorare il rapporto DAE e numero di abitanti e proprio in questo contesto si inserisce il progetto del quartiere cardioprotetto di viale Dante”– ha spiegato Daniela Aschieri responsabile di Progetto Vita. Ad oggi nel quartiere sono stati installati 90 defibrillatori sui 150 messi a disposizione dall’associazione.

 

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