Detenuto appicca un incendio, agenti penitenziari intossicati. Aggredito anche il personale medico

10 Luglio 2019 15:42

Serata molto problematica al carcere cittadino delle Novate: un detenuto ha appiccato un incendio, un altro ha aggredito il personale medico dell’infermeria. In totale, otto gli agenti della polizia penitenziaria che sono intervenuti, spegnendo le fiamme e riportando la situazione alla normalità. Alcuni poliziotti sono rimati intossicati.

A denunciare quanto accaduto, sottolineando la grave carenza di personale messa in luce proprio ieri nel corso dell’annuale festa della polizia penitenziaria, è il sindacato di categoria della Cgil regionale e provinciale: “Esprimiamo solidarietà ai poliziotti penitenziari rimasti vittime degli episodi violenti compiuti da due detenuti nella serata di ieri alla casa circondariale delle Novate. Otto gli agenti coinvolti nell’intervento, alcuni dei quali sono rimasti intossicati dal fumo causato da un incendio appiccato da un detenuto nella propria camera di pernottamento e sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso. Un altro detenuto – aggiunge il coordinatore regionale della Fp Cgil Emilia Romagna Polizia penitenziaria, Santo Guercio – ha cercato di aggredire anche il personale medico della locale infermeria. Grazie alla grande professionalità dei poliziotti penitenziari si è evitato il peggio: oltre a domare le fiamme, gli agenti sono riusciti a salvaguardare l’incolumità del detenuto che ha appiccato l’incendio e degli altri detenuti della sezione. Episodi come questo, in cui i poliziotti penitenziari hanno dimostrato grande capacità d’intervento, denotano quanto, per svolgere questa delicata professione, serva un’elevata professionalità e capacità di gestire eventi critici”.
Il sindacato ribadisce che il carcere delle Novate “soffre una grave carenza d’organico, soprattutto a causa del grande numero di distacchi o missioni di personale inviato a lavorare lontano da Piacenza. La nostra Casa Circondariale ha infatti la più alta percentuale di distacchi fuori sede dell’Emilia Romagna (circa 32 unità). Per questo chiediamo che il ministro provveda a limitare il ricorso a questo istituto ai casi di gravi motivi familiari. Devono inoltre cessare le missioni di personale che da Piacenza viene inviato a lavorare in altri istituti”.

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