Prof minaccia studenti sui social: caso nazionale. Il ministro Fioramonti: “Sospensione immediata”

23 Novembre 2019 18:30

Scoppia un caso a Fiorenzuola che fa tremare la scuola. Il professore dell’istituto superiore Mattei avrebbe minacciato di bocciare i suoi studenti se domani, 24 novembre, dovessero manifestare con il “Movimento delle sardine” contro Matteo Salvini: “Io sarò presente. Cari studenti, se becco qualcuno di voi, da martedì cambiate aria, nelle mie materie renderò la vostra vita un inferno, vedrete il 6 col binocolo e passerete la prossima estate sui libri”.

Sulla vicenda è intervenuto il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti: “A tutela dei diritti degli studenti e della stessa scuola ho attivato gli uffici del Miur per verificare i fatti e procedere con provvedimento immediato alla sospensione”. Il ministro ha ricordato il dovere di educare al rispetto dei principi della Costituzione.

Il “Movimento delle sardine” si sta diffondendo in tutta Italia per contestare il segretario della Lega che domani sera sarà a Fiorenzuola. Il professore tramite il suo profilo Facebook avrebbe dunque avvertito i propri alunni rincarando la dose: “Di idioti in classe non ne voglio”. Il post ha scatenato polemiche e reazioni a catena tanto che l’insegnante lo avrebbe poi rimosso.

In mattinata la dirigenza dell’istituto superiore ha preso le distanze dall’insegnante con un comunicato ufficiale: “Preso atto della notizia che si sta diffondendo sui social riguardo le affermazioni di un proprio docente, comunica di aver già informato del fatto gli organi superiori dell’amministrazione scolastica al fine di adottare le misure opportune. Si sottolinea l’estraneità della scuola dalle affermazioni del docente in questione” .

Una dura condanna arriva anche dai sindacati della scuola: “Sono parole che descrivono un clima inaccettabile, concetti che rasentano l’intimidazione e contrari al compito costituzionale previsto per la scuola italiana, che è prioritariamente educare alla partecipazione e al pensiero critico. La valutazione non può essere utilizzata come strumento di intimidazione e di minaccia. Gli studenti non devono rinunciare al loro diritto di esprimere liberamente la loro opinione, così come il docente, nel suo ruolo di educatore, non deve mai prescindere dai suoi obblighi deontologici”. Così, in una nota, i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil di Piacenza insieme ai referenti dei rispettivi sindacati scuola intervengono dopo il “putiferio” scatenato dalle esternazioni”. Condanne bipartisan sono arrivate anche dal mondo politico. “Non è un comportamento tollerabile. Mi attiverò affinché si prendano provvedimenti. Nessuno può essere discriminato per le proprie idee, tantomeno nella scuola”. Lo scrive su fb la viceministra dell’Istruzione, Anna Ascani (Pd). “Voglio sperare che le espressioni utilizzate siano solo un brutto ricordo di periodi che mi auguravo – e auguro – definitivamente chiusi. Chi se ne è reso protagonista si scusi con la comunità scolastica”. lo afferma Tommaso Foti, deputato piacentino di Fratelli d’Italia. 

 

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