Vigolzone, gli alpini ricordano la battaglia di Nikolajewka

28 Gennaio 2020 11:52

E’ stato commemorato domenica 26 gennaio a Vigolzone il 77esimo anniversario della battaglia di Nikolajewka, tragico evento della ritirata di Russia nella seconda guerra mondiale, una giornata che viene ogni anno organizzata dal gruppo alpini di Vigolzone che negli anni ’80 ha realizzato il monumento ai caduti di Russia e della battaglia di Nikolajewka per volontà ed impegno del capogruppo Gaetano Morosoli, scomparso lo scorso anno. Ospiti l’ex presidente della sezione Ana di Brescia, Davide Forlani, che ha tenuto l’orazione ufficiale, e il Maggiore Generale Sergio Santamaria, direttore del Polo di Mantenimento pesante nord di Piacenza.
Doveroso il grazie alle “penne mozze”, gli alpini caduti, che anche in quel tragico evento hanno messo davanti a tutto la solidarietà, combattendo e resistendo per permettere ai loro commilitoni di poter tornare in Patria. Lo spirito alpino è rimasto quello, la solidarietà verso chi ha bisogno è il primo obiettivo del Corpo degli Alpini.
Per gli alpini piacentini e vigolzonesi la giornata è stata anche una festa perché hanno accolto al loro interno, come nuovo iscritto, un giovane alpino in armi, Riccardo Ferroni, 21 anni, di Villò, di stanza a Bolzano al Reparto Comando e Supporti Tattici “Tridentina”. La tessera di “amico degli alpini” è stata consegnata anche a Gabriele Ghetti, 9 anni, figlio dell’attuale capogruppo di Vigolzone, Matteo Ghetti, primo aggregato minorenne della provincia piacentina.
Durante la messa, accompagnata dai canti del coro Ana Valnure, è stato benedetto il nuovo gagliardetto del gruppo di Vigolzone, portato dalla madrina Orietta Murelli.
Con la fanfara alpina di Pontedellolio, le autorità, con il sindaco Gianluca Argellati, e gli alpini presenti hanno reso gli onori ai caduti in piazza Serena davanti al monumento. La corona di alloro deposta al monumento quest’anno è stata donata dal gruppo di Pecorara. Gli alpini di Vigolzone hanno infine donato due computer portatili agli studenti della scuola del paese, per incentivarli allo studio e a portare avanti il ricordo.

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