Architetto piacentino in Usa: “A New York grande rispetto delle norme anti-contagio”

02 Aprile 2020 11:49

“A New York c’è una forte attenzione per le limitazioni anti-Coronavirus. Le persone si stanno abituando a questo nuovo modo di vivere, in strada non c’è quasi nessuno”. Da quindici anni l’architetto piacentino Matteo Milani vive e lavora negli Stati Uniti, dove l’epidemia da Covid-19 sta dilagando in maniera impetuosa. Il virus sta “divorando” anche la Grande Mela: “L’infezione trova terreno fertile a New York, a causa dei circa otto milioni di abitanti che risiedono su un’area urbana abbastanza ristretta. Il bilancio della metropoli ha superato la quota dei mille decessi, le curve del contagio stanno crescendo così come nel resto del Paese”.

La vetta dell’Empire State Building, illuminata ogni sera con colori diversi, adesso è sempre sulla tonalità rossa: il cuore ferito di New York, un omaggio costante a medici e infermieri in prima linea. Alcuni media statunitensi fanno persino un parallelo con la tragedia dell’11 settembre 2001, l’attentato terroristico alle Torri Gemelle. “La città è in lockdown”, ovvero sotto un assoluto protocollo d’emergenza. “Lavoriamo in smart working – testimonia Milani – mentre restano aperti solo i negozi di prima necessità, come supermercati e farmacie. Stiamo attraversando giorni davvero difficili”. E se da una parte l’architetto vive direttamente gli effetti del Covid-19 in Usa, dall’altra prova a tenersi in contatto con amici e parenti che risiedono nella nostra provincia: “Mi mantengo aggiornato sull’evoluzione epidemiologica a Piacenza. So che s’inizia a vedere la luce in fondo al tunnel, speriamo di uscirne presto”.

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