Misericordia in trincea ogni giorno: “Al fianco dei pazienti dializzati”

21 Aprile 2020 04:00

Pochi riflettori e tanti sacrifici: “In silenzio, come sempre”. Dall’inizio dell’epidemia ad oggi, i volontari della Misericordia di Piacenza non si sono mai fermati. Anzi, col passare del tempo – come spiega il referente provinciale Rino Buratti – hanno incrementato ulteriormente il proprio lavoro nell’ombra. Un esempio? “Oltre cinquanta viaggi alla settimana per trasportare gratuitamente i pazienti dializzati da casa all’ospedale e viceversa, ovviamente con le dovute precauzioni igieniche”. Eppure il personale in servizio è stato decimato dall’emergenza: “Oggi molti operatori sono in isolamento a casa e quelli attivi sono quasi una quindicina”. Alle difficoltà oggettive si è aggiunta una ferita emotiva per i gravi lutti subiti: “Il Covid-19 si è già portato via Giorgio Sartori, Gianni Brambilla, Adriana Tonini, Milena Pagani e Marcella Mozzi, cinque pilastri della nostra realtà”.

Da qui, di fronte a questo sforzo immane ma imprescindibile, l’appello della Misericordia a reclutare nuovi volontari: “Le persone pronte a rimboccarsi le maniche sono sempre ben accette – dice il governatore provinciale – ma in questo momento ancora di più”. Da qualche ora, inoltre, l’impegno dell’associazione si è intensificato: “A partire da lunedì – annuncia Buratti – abbiamo avviato la distribuzione delle mascherine protettive per i residenti delle case popolari”. Anche l’ambulatorio della Besurica prosegue la propria attività: al venerdì gli operatori effettuano i prelievi urgenti, per le terapie anticoagulanti e le donne in gravidanza (per informazioni occorre contattare il numero telefonico 0523.579492 o scrivere all’indirizzo email [email protected]). Le altre prestazioni nella sede di via Braille, invece, sono sospese.

Sul fronte del coronavirus, poi, le autoambulanze della Misericordia hanno trasportato alcuni generi di prima necessità ai pazienti piacentini ricoverati in altre città emiliano-romagnole: effetti personali, ricambi di vestiti, biancheria e tablet per collegarsi coi parenti a casa. “I dispositivi di sicurezza individuale, come mascherine Ffp2, guanti, camici e occhialini, li abbiamo comprati di tasca nostra. Anche noi siamo in trincea – rimarca Buratti – nonostante i numerosi ostacoli quotidiani. Ringrazio i volontari che continuano a prestare la loro opera in questo periodo. Con grande spirito di sacrificio, sempre in silenzio nello stile della Misericordia”.

AMBULATORIO PRONTO – Manca solo il documento di conformità sanitaria dell’Asl. E – dettaglio non secondario – un sontuoso taglio del nastro. Il tanto atteso ampliamento dell’ambulatorio della Misericordia alla Besurica è stato terminato, quantomeno dal punto di vista tecnico: gli operai hanno completato i lavori strutturali in poche settimane. Ora si attende la fine dell’allerta da coronavirus per poter inaugurare ufficialmente la nuova stanza destinata agli esami del sangue. Si tratta di un locale confinante con la sede di via Braille – appartenuto precedentemente alla biblioteca di quartiere – che l’amministrazione comunale ha ceduto all’associazione con l’obiettivo di erogare al meglio le proprie prestazioni sanitarie. Negli ultimi mesi, infatti, gli attuali spazi dell’ambulatorio non riuscivano più a reggere l’enorme mole di richieste per le visite di base e i prelievi del sangue (erogati gratuitamente da medici e infermieri volontari). Finalmente, quindi, la Misericordia ha ottenuto una sessantina di metri quadrati aggiuntivi in cui organizzare la propria attività.

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