Mini-gruppi di studio all’aperto: la soluzione piacentina per i genitori che lavorano

22 Aprile 2020 19:04

Gruppi di incontro e studio negli spazi aperti (e non solo), al massimo con otto alunni per ogni educatore. È questo il progetto sperimentale su cui sta lavorando l’amministrazione comunale di Piacenza per dare un supporto ai genitori che lavorano e permettere ai giovani di tornare a vedersi dal vivo, ovviamente con le dovute misure di precauzione. Il nostro territorio – come spiegano il sindaco Patrizia Barbieri e l’assessore alla formazione Jonathan Papamarenghi – potrebbe essere capofila con un’iniziativa di questo tipo, cruciale nella cosiddetta “Fase 2”.

“Abbiamo voluto cogliere le preoccupazioni legittime di molte famiglie che da maggio dovranno tornare a lavorare e si trovano nell’assoluta difficoltà di non sapere come fare per la gestione dei propri figli, essendo le scuole chiuse”, premettono Barbieri e Papamarenghi. “Teniamo altrettanto in considerazione le necessità di giovani e giovanissimi, ormai lontani dall’attività didattica in aula e dagli amici dal 21 febbraio, che di certo non possiamo pensare di tener isolati anche per i prossimi mesi estivi”. Il progetto, denominato “Progetto Porcospino – la giusta distanza per stare ancora insieme”, sarà definito solo una volta che le istituzioni centrali comunicheranno ufficialmente come ci si potrà comportare dal 4 maggio in poi.

Denominatore comune di tutto il programma sarà l’ampio ricorso degli spazi all’aperto. Complice anche la bella stagione ormai alle porte, le attività educative e di svago la faranno da padrone. Il tutto si articolerà su cinque giorni alla settimana, in due fasi: la prima andrà fino alla fine delle lezioni virtuali e vedrà gli educatori a fianco dei giovani nello svolgimento dell’attività di studio; la seconda andrà da fine giugno al riavvio ipotetico della scuola a settembre, dove la parte di didattica a distanza sarà sostituita dal supporto nello svolgimento dei compiti estivi. I gruppi non vedranno né i numeri che normalmente si registrano nelle classi scolastiche né tantomeno quelli dei centri estivi, bensì piccole “sezioni” con un rapporto educatore/alunni di uno a sei o uno a otto, a seconda delle prossime normative.

“In questa fase – proseguono il sindaco e l’assessore – anche per una mappatura completa degli spazi potenzialmente disponibili, sta iniziando il confronto con tutte le realtà pubbliche e private piacentine che operano nel settore dell’educazione e della formazione, senza escludere i rappresentanti dei lavoratori e le associazioni sportive che da sempre svolgono un ruolo importantissimo di carattere civico e sociale. Contiamo di concludere tutti i passaggi di concertazione per la metà della prossima settimana”.

Il servizio si rivolgerà a quelle famiglie in cui entrambi i genitori saranno fuori casa per motivi di lavoro (o il genitore, in caso di nuclei mono genitoriali). Sarà definita una retta con le dovute agevolazioni per le fasce più vulnerabili della popolazione.

“Stiamo aspettando, come in tutta Italia, che siano chiariti i nuovi vincoli ai quali dovremo sottostare – concludono Barbieri e Papamarenghi – ma stiamo andando a definire nei dettagli un progetto che permetterà di rispondere alle esigenze essenziali la Fase 2. Per questo vogliamo ringraziare il personale dell’ufficio scuola e formazione del Comune che sta operando con grande professionalità”.

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