Estetiste e acconciatori: ecco le linee guida per la sicurezza. Allarme abusivi

30 Aprile 2020 14:00

Dalle procedure da adottare con i fornitori, alla permanenza dei clienti (con mascherina indossata come gli operatori) all’interno dei locali che dovrà essere limitata al tempo strettamente necessario all’erogazione del trattamento. E poi, nelle imprese più strutturate, orari di apertura flessibili per rendere compatibile lo svolgimento dell’attività e la turnazione dei dipendenti. Sono solo alcune delle procedure che dovranno essere rispettate in vista della riapertura degli esercizi commerciali che fanno capo al settore benessere, acconciatura ed estetica. L’accordo sul come ripartire è arrivato questa mattina, 30 aprile, quando l’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, ha incontrato, in videoconferenza, i vertici regionali delle due associazioni di categoria per rispondere al grido d’allarme lanciato, negli ultimi giorni, dalle imprese di acconciatura ed estetica, preoccupate per la road map annunciata dal Governo che avrebbe fissato la loro riapertura dal prossimo 1° giugno.

In sintesi, la Regione ha condiviso le “Linee guida al protocollo sicurezza per il settore benessere”, definito da Cna, Confartigianato, Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna, elaborati dai dirigenti imprenditori. Un protocollo di sicurezza per la ripartenza, che sarà sottoposto al Governo fissando così una via emiliano-romagnola anche per i settori acconciature ed estetica che stabilisce tutte le condizioni per la nuova fase, dopo i blocchi di queste settimane delle attività. In Emilia-Romagna il comparto acconciatura ed estetica conta 12 mila imprese, di cui quasi il 90% artigiane, che occupano oltre 23 mila addetti.

Nel documento si definiscono le procedure da adottare con i fornitori, le modalità di permanenza dei clienti all’interno dei locali (che dovrà essere limitata al tempo strettamente necessario all’erogazione del trattamento). E poi, nelle imprese più strutturate, orari di apertura flessibili per rendere compatibile lo svolgimento dell’attività e la turnazione dei dipendenti. Dovrà essere affissa una chiara cartellonistica nella quale fornire indicazioni sia al personale che alla clientela. Sia i dipendenti che i clienti avranno poi l’obbligo di indossare la mascherina (se necessario il personale potrà indossare la mascherina Ffp 2) in ogni fase del trattamento, comprese le operazioni di cassa. Per i centri estetici sarà previsto l’utilizzo di soprascarpe monouso, di camici monouso o lavaggio giornaliero degli indumenti ad alta temperatura con prodotti igienizzanti nonché l’accurata detersione dei lettini con ipoclorito di sodio-candeggina o alcool denaturato, e arieggiamento della cabina dopo ogni trattamento. L’assessore Colla ha anche spiegato: “Un primo passo indispensabile per rimettere in moto un settore. Verificato un trend stabile della curva epidemica, potremmo considerare di anticipare la ripresa di queste attività”.

“Occorre vigilare affinché la chiusura forzata e prolungata di saloni di acconciatura ed estetisti non presti il fianco alle parrucchiere e sedicenti esperte di cosmesi, che si recano a domicilio in sfregio sia ai decreti e alle misure di sicurezza che alle basi della concorrenza leale”. E’ questo intanto l’appello lanciato dai consiglieri regionali leghisti, Matteo Rancan e Valentina Stragliati, che rilanciano l’appello di numerose associazioni di categoria. Soltanto alcuni giorni fa, Confartigianato aveva messo in allerta a livello regionale per quello che si starebbe verificando in varie zone, “per via di chi approfitta della chiusura di saloni e centri estetici per vendere servizi a casa dei clienti, provati da settimane di quarantena, e che si concedono con un senso di ritorno alla quotidianità a parrucchiere improvvisate, manicure, estetiste, arrecando un danno gravissimo ad un settore che vede il proprio “stop” prolungato fino al 1° giugno dalle misure adottate dal governo”.

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