A Piacenza 70mila contagiati? Venturi: “Stima attendibile. Il virus che vi colpì era più cattivo di oggi”

08 Maggio 2020 12:30

“Il virus in arrivo da Codogno che ha aggredito Piacenza all’inizio dell’epidemia non è lo stesso che osserviamo oggi, era molto più potente”. Sergio Venturi, che è medico, si sbilancia in una valutazione personale di quanto accaduto nel nostro territorio. Lo fa in occasione della conferenza stampa telematica, tenuta assieme a Governatore Stefano Bonaccini, per la chiusura del suo incarico di Commissario straordinario regionale per l’emergenza Coronavirus. “Studieremo nei prossimi mesi quanto accaduto a Piacenza e nel resto della regione – aggiunge – ma personalmente ritengo che il virus sia mutato: quello che ha investito così pesantemente la provincia di Piacenza a fine febbraio era diverso da quello odierno, che lascia molte persone asintomatiche o con sintomi lievissimi”.
Altro tema drammaticamente centrale per il nostro territorio: l’altissimo e apparentemente inspiegabile numero dei morti. Il totale a oggi è di 900, se si rapportano al tasso di letalità medio dei contagiati (l’Istituto superiore di Sanità lo stima attorno all’1,2%) emerge che a Piacenza e provincia il numero di infetti porrebbe essere attorno ai 70mila, mentre ufficialmente ne sono censiti 4.300. “Potrebbe essere una stima attendibile – commenta Venturi – quando si potranno confrontare anche i numeri dei test sierologici si capirà meglio. Sicuramente quando avremo un quadro più ampio e completo, i tassi di letalità tra tutte le province dell’Emilia Romagna saranno simili”.
Il tasso di letalità è la percentuale di decessi in rapporto agli infetti: a Piacenza al momento è altissimo (21%), proprio perché non si conosce il reale numero dei contagiati, che sono sicuramente decine di migliaia.

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