Pagani: “Grazie a tutti i medici. Noi esclusi dalla gestione dell’emergenza”

11 Maggio 2020 13:09

Il presidente provinciale dell’Ordine dei Medici Augusto Pagani ha scritto una lettera a tutti i colleghi per ringraziarli del lavoro svolto nella battaglia al Coronavirus.
“In questo contesto ciascuno ha fatto fino in fondo il proprio dovere, e spesso molto di più – si legge nella missiva – i pochi che non lo hanno fatto e non hanno onorato il giuramento professionale si sentano esclusi da questo collettivo ringraziamento e plauso”.
Pagani sottolinea che l’Ordine non è stato coinvolto nella gestione dell’emergenza.

“Non siamo stati coinvolti, come Ordine, nella gestione della emergenza, come se l’emergenza non fosse sanitaria e come se la Ausl rappresentasse tutti i medici e gli odontoiatri della nostra provincia. Lo stesso è avvenuto nelle altre province e regioni d’Italia, forse perché gli Ordini hanno chiesto fin dall’inizio adeguate protezioni per tutti i medici impegnati nella assistenza, ovunque e comunque, nella impossibilità di delimitare il perimetro del rischio ad alcune attività e non ad altre. Il termine “adeguate protezioni” era riferito alla qualità ed alla quantità dei dispositivi di protezione individuali ed alla sistematicità e tempestività di esecuzione dei tamponi ai sanitari, sintomatici ed asintomatici; tutto questo è mancato per un tempo troppo lungo ed ancora oggi, nonostante il generoso intervento di molti enti, associazioni, aziende e privati cittadini a supporto delle dotazioni reperite e rese disponibili dalla Protezione civile, i dpi non sono adeguati per tutti”.

Il presidente dell’Ordine aggiunge di aver proposto la modalità operativa delle Usca all’inizio di marzo riportando nel dettaglio la cronologia delle interviste rilasciate in merito. “Ho tenuto a dettagliare anche cronologicamente questi fatti solo per avere la possibilità di riconoscere il giusto merito ai colleghi quotidianamente impegnati in questa delicata attività di assistenza e soccorso, perchè purtroppo è accaduto ed accade che giornali e televisioni attribuiscano ogni merito di questa rilevante attività assistenziale all’eccellente collega Luigi Cavanna, dimenticando tutti gli altri che quotidianamente la realizzano, e quel che è più ingiusto e spiacevole attribuendo la responsabilità e la colpa del ritardato trattamento e quindi del possibile aggravamento della malattia ai medici di medicina generale, che si limitavano a monitorare il paziente a domicilio consigliando di assumere paracetamolo e di chiamare il 118 in caso di peggioramento della dispnea e delle condizioni generali.
Talvolta questo è avvenuto, a Piacenza come in ogni altra città italiana, e quando è successo è stato perchè queste erano le indicazioni (allora non era possibile prescrivere tramite la farmacia ospedaliera la idrossiclorochina) e spesso non era proponibile un ricovero ospedaliero (il Pronto Soccorso e gli ospedali erano al limite del collasso). Per fortuna oggi le cose sono cambiate, soprattutto perchè le esperienze delle prime settimane ed il numero contenuto dei nuovi casi ci aiutano a curare meglio i nostri pazienti; mi auguro che la fase 2 ci trovi pronti e coordinati ad una eventuale ripresa della diffusione del virus”.

La lettera del presidente dell’Ordine dei medici Augusto Pagani ai colleghi

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