Isolamento e solitudine: 750 chiamate al Centro di Ascolto Caritas

12 Maggio 2020 04:50


Ogni dieci minuti nel cortile del centro Il Samaritano di via Giordani arrivano le persone che hanno preso appuntamento con il Centro di Ascolto della Caritas per ricevere le borse viveri. Prima dell’emergenza Coronavirus ad usufruire del servizio erano 400 nuclei familiari ai quali se ne sono aggiunti 50 durante il lockdown. Persone che arrivavano a fatica a fine mese ma grazie allo stipendio “galleggiavano” e che ora, non riescono più a sfamare se stesse e la propria famiglia perché rimaste senza lavoro o in attesa della cassa integrazione.

“Se in precedenza la prevalenza era di persone straniere, questa crisi ha colpito in ugual misura anche gli italiani – ha dichiarato il direttore di Caritas Mario Idda -. Purtroppo temiamo che questo sia solo l’inizio di un periodo di grande difficoltà perché chi adesso non riesce a mangiare domani non riuscirà a pagare l’affitto e le bollette”.

Nel rispetto del distanziamento sociale, il Centro di Ascolto Caritas ha proseguito la propria attività al telefonicamente. I contatti dal 17 marzo sono stati 750. Il punto di ascolto ha rappresentato un ponte importante in un momento caratterizzato da isolamento e solitudine.

La realtà diocesana nell’emergenza ha stravolto i propri spazi e i servizi. Al centro Il Samaritano ogni mattina si presentano 140 persone in attesa di un pasto caldo al quale vengono aggiunti gli alimenti per la sera. Un numero doppio rispetto a chi pranzava alla mensa di via San Vincenzo chiusa dall’inizio dell’emergenza per tutelare i volontari e gli ospiti. I pasti da quando è iniziata l’emergenza vengono preparati da un’azienda piacentina di ristorazione. Stop anche per le attività dei centri di accoglienza, quattordici persone sono state trasferite in appartamenti di Caritas e delle parrocchie con le quali la collaborazione è stata particolarmente proficua. Nelle ultime settimane sono stati potenziati anche i servizi di emergenza per l’acquisto e consegna di medicinali, l’invio di vestiario in ospedale e al carcere.

In questa tremenda fase di difficoltà la speranza è affidata anche alla generosità dei piacentini che hanno donato e continuano a farlo a favore di chi sta subendo gli effetti più gravi della crisi economica. Anche Libertà ha avviato la raccolta fondi a favore di Caritas. “Dobbiamo dire davvero grazie a tutti – commenta Mario Idda – sono arrivati tanti aiuti e presto presenteremo nuove iniziative”.

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