Bollini sulle panche, acquasantiere vuote e niente segno della pace: così ripartono le messe

16 Maggio 2020 17:31

Bollini colorati, frecce direzionali, acquasantiere vuote, gel disinfettante e scatole per le offerte ai portoni d’ingresso. Così le parrocchie piacentine si adeguano alla “fase due” dell’emergenza Coronavirus: da lunedì 18 maggio infatti le chiese possono riaprire le porte ai fedeli per celebrare la messa, ma con una serie di precauzioni sostanziali.

“In Duomo – spiega don Serafino Coppellotti – abbiamo predisposto due corsie transennate con il nastro biancorosso, in corrispondenza dei percorsi di entrata e uscita dalla chiesa. Per evitare gli assembramenti e mantenere il distanziamento tra i presenti, le sedute disponibili sulle panche verranno indicate con appositi foglietti. La capienza totale corrisponderà a un centinaio di persone. L’ingresso in Duomo sarà consentito solo dalla facciata principale e, per i soggetti con problemi di deambulazione, dalla rampa nel parcheggio di palazzo vescovile. Non ci sarà il coro, ma solo l’organista”.

Nella chiesa del Preziosissimo Sangue il parroco don Paolo Cignatta non vede l’ora di poter riabbracciare il popolo di fedeli: “Purtroppo però la gente è molto spaventata, chissà quanti piacentini torneranno a messa…”. Nel frattempo, comunque, nella chiesa di via Zanella è tutto pronto: “Durante la funzione religiosa – chiarisce il prete – non si potrà scambiare il segno della pace. La comunione verrà distribuita raggiungendo ogni persona sulla panca, con mascherina e guanti”.

Anche la chiesa di San Giuseppe Operaio in via Martiri della Resistenza è stata attrezzata ad hoc per la “fase due” dell’epidemia: capienza ridotta e bollini verdi sulle sedute fruibili, come disposto da don Federico Tagliaferri.

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