I sindacati: “Troppi rientri dallo smart working, rischi per i dipendenti”

01 Giugno 2020 15:47

“Evitare il rientro indiscriminato dei lavoratori negli uffici del Comune di Piacenza”. Lo chiede Gianmaria Pighi del sindacato Uil, rilevando come le recenti ordinanze emesse dalla Giunta Barbieri prevedano “il ritorno in presenza di troppi dipendenti, a scapito delle misure di smart working fondamentali per contenere il contagio da Coronavirus”.

“Almeno fino alla fine di luglio – prosegue Pighi – l’amministrazione pubblica deve garantire le modalità di lavoro flessibile per tutelare la salute del personale”. In questa Fase due, infatti, diversi dipendenti comunali avrebbero manifestato malessere per il probabile rientro in ufficio: non solo per i timori legati all’emergenza sanitaria, ma anche per l’impossibilità di gestire i figli a casa. Anche per questo, quindi, i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno preparato una nota congiunta nella quale invitano il Comune di Piacenza e le altre amministrazioni della provincia a “ridurre per quanto possibile la presenza dei lavoratori pubblici in sede ed evitare i loro spostamenti”.

REPLICA DEL COMUNE DI PIACENZA – Palazzo Mercanti fa sapere che, in linea generale, il lavoro flessibile resta la modalità ordinaria: in questa Fase due, però, si è richiesto almeno un giorno in presenza in ogni ufficio, ovviamente con tutte le misure di precauzione del caso.

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