“Gli operatori sanitari rivivono le scene terrificanti a cui hanno assistito”

29 Giugno 2020 08:30

Una condizione prolungata di isolamento imposto dalle misure restrittive, un clima emotivo generalizzato di paura e tensione. La lontananza dal lavoro, la convivenza con la famiglia senza momenti per sé, o all’opposto condizioni di estrema solitudine. I lutti continui che hanno scandito le giornate di una primavera mai così buia.

L’emergenza Coronavirus sta avendo un impatto psicologico tremendo nei confronti di molte persone: per questo, a fianco dei sanitari e dei cittadini, l’Epe (Equipe di psicologia dell’emergenza dell’Ausl di Piacenza) è stata, e continua ad essere, un riferimento per affrontare la sofferenza causata dalla pandemia.

“Dal 24 febbraio, giorno in cui l’equipe è entrata in azione, ad oggi – ha spiegato la coordinatrice Paola Frattola – sono circa un migliaio le persone che abbiamo seguito telefonicamente. Di queste, circa 700 sono cittadini che hanno perso un congiunto a causa del virus. Un centinaio, invece, gli operatori sanitari di prima linea a cui è stato fornito supporto psicologico, sia telefonico che in presenza. Altrettanti i neoassunti, reclutati per far fronte all’emergenza, seguiti in un percorso di accoglienza e preparazione”.

I CASI PIÙ FREQUENTI – Come spiegato dalla dottoressa Frattola, alla linea telefonica dedicata al supporto psicologico si sono inizialmente rivolte molte persone in stato di prolungato isolamento, che lamentavano una sintomatologia molto marcata di tipo ansioso e depressivo, aggravata dalla mancanza di supporti della rete sociale. “La quarantena e il distanziamento sociale, – ha aggiunto la dottoressa – soprattutto nelle prime fasi dell’emergenza, hanno comportato un grande disagio”.

GLI OPERATORI SANITARI – I primi ad essere travolti dal dipanarsi di questa emergenza sono stati certamente loro. Da subito si sono rivolti all’equipe per trovare delle strategie in grado di ridurre il livello di stress e rimanere il più possibile lucidi ed efficienti, riuscendo così a lavorare nel modo corretto nonostante la pressione fosse alle stelle. “Ora che la fase più ‘adrenalinica’ è passata – ha proseguito la dottoressa – cominciano ad emergere le emozioni che magari sono state allontanate anche dalla consapevolezza. In questo modo l’onda d’urto della fatica, della paura e dello stress si fa sentire più adesso rispetto a prima. In questa fase dell’emergenza c’è una gran voglia di tornare alla normalità e di riappropriarsi della propria vita: purtroppo gran parte degli operatori sanitari fatica a farlo. Molti di loro continuano a rivivere come in un flashback le scene più terrificanti a cui hanno dovuto assistere, come il sovraffollamento e la congestione nei reparti dei primi di marzo. Una reazione fisiologica a una situazione eccezionale che, se non viene trattata adeguatamente, può tramutarsi in un malessere psicofisico. Per questo è estremamente importante continuare a garantire loro un supporto specialistico”.

I CITTADINI – “L’equipe – ha illustrato la dottoressa – si è mossa secondo una modalità tipica della psicologia dell’emergenza, che prevede che siano gli stessi psicologi a contattare le persone, uscendo da loro “setting” abituale di studio. In questo caso siamo dunque stati noi a chiamare tutti i cittadini che sapevamo essere stati colpiti da un lutto. Inizialmente avevamo molto timore: ci sembrava infatti di essere quasi invadenti, offrendo un servizio che non era stato richiesto, ma devo dire che l’accoglienza è stata molto buona. Abbiamo riscontrato gratitudine e bisogno di aprirsi e confrontarsi, tanto che sono state le stesse persone contattate per prime a segnalarci famigliari o amici che sapevano essere in difficoltà”.

LE FASCE DI ETA’ – “Genitori preoccupati per i loro figli, persone over 60, anche tanti giovani – ha concluso la dottoressa Frattola -. Il servizio ha toccato praticamente tutte le fasce di età”.

La linea telefonica dell’Ausl dedicata al supporto psicologica è ancora attiva, al numero 349.7217345, cinque giorni a settimana (da lunedì a venerdì) dalle 14 alle 17.

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