“Dopo il Covid gravi problemi fisici, ma almeno sono vivo”

08 Agosto 2020 12:01

“Il Covid? L’ho incontrato subito, ma l’ho conosciuto molto tempo dopo”. Non è un controsenso quello che descrive il piacentino Claudio Arzani, 66 anni, dimesso dall’ospedale di Castel San Giovanni ormai due mesi fa dopo una grave infezione da Coronavirus. “Sono entrato nel reparto di Malattie infettive di Piacenza il 22 marzo, poi la rianimazione e la riabilitazione. Ho riaperto gli occhi il 24 aprile. E sono tornato a casa il 17 giugno. Il lockdown, la quarantena e le restrizioni non so cosa siano: in quel periodo ero addormentato in terapia intensiva. Gli effetti del Covid li ho toccati con mano un po’ più tardi, nella fase di ripresa fisica”. Già, perché Arzani ha vissuto il tragico decorso medico comune a tanti contagiati da Coronavirus: in bilico tra la vita e la morte, privo di sensi. Ma la “mostruosità” dell’infezione l’ha potuta comprendere solo dopo, una volta uscito dal tunnel più buio: “Mi sono risvegliato con la muscolatura azzerata. Il Covid lascia gravi problemi fisici, nel mio caso per esempio la lesione del nervo per piegare le dita dei piedi. Ora mi muovo con le stampelle, fino a qualche settimana fa utilizzavo il girello. Ma ce l’ho fatta, ed è ciò che conta”.

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