Ghanese sfregiato al volto da tre albanesi per motivi di viabilità. Tra gli aggressori ci sarebbe Alket Bafti

19 Agosto 2020 04:18

Deturpato al volto con un coltello o con una bottiglia spezzata a causa di una banale lite provocata da motivi di viabilità, di cui peraltro la vittima, non aveva nessuna colpa, non essendo alla guida. Pare sia stato questo il motivo che ha scatenato l’aggressione ai danni di un giovane ghanese. In seguito a questo fatto la polizia aveva condotto alle Novate tre giovani albanesi. Il fatto era avvenuto il 3 agosto scorso. Il diverbio stradale pare sia avvenuto in via Conciliazione. L’automobile sulla quale viaggiava il ghanese era condotta da un’altra persona e si era allontanata inseguita da una Fiat Multipla, sulla quale vi erano i tre albanesi. In via Rogerio il Ghanese era sceso dall’auto mentre la Multipla aveva imboccato via Da Pordenone in contromano raggiungendo il malcapitato che era poi stato rincorso lungo la vicina via Rogerio e raggiunto. Gli albanesi lo avevano malmenato e sfregiato. Uno del gruppetto che aveva aggredito l’africano sarebbe Alket Bafti, già salito alla ribalta delle cronache piacentine tre anni fa per aver sparato in un bar di Alseno ad un marocchino ferendolo ad una gamba. Degli accertamenti del caso si erano occupati gli uomini delle volanti e della squadra mobile che nel giro di 24 ore avevano individuato e fermato i tre albanesi. Il ghanese con il volto sfregiato era stato portato all’ospedale. Sia aggressori che vittima inizialmente non avevano spiegato i motivi dell’accaduto.

E’ però emerso che uno degli aggressori era Bafti che dopo la sparatoria di Alseno era precipitosamente fuggito con la fidanzata. Bafti era poi stato arrestato un anno più tardi al termine di una lunga latitanza. L’arresto era avvenuto in Germania, in seguito ad alcuni furti. L’arresto del latitante era potuto avvenire grazie ad una collaborazione fra carabinieri, Interpol e polizia albanese. Bafti che nel frattempo si era creato sei false identità era stato arrestato all’inizio di luglio a Lingen in Bassa Sassonia.

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