Parco don Corbelletta, raccolte quasi 600 firme: “Da anni regna il degrado”

09 Ottobre 2020 04:00

Dove non ha messo mano il tempo ci hanno pensato i vandali: giochi e panchine rotte, rifiuti abbandonati un po’ ovunque, addirittura uno scivolo utilizzato come latrina. Respira a fatica il parco comunale “Don Aldo Corbelletta” di via Porta, minuscolo polmone verde nel cuore del quartiere Farnesiana, da troppi anni abbandonato a sé stesso.

Una volta punto di riferimento per bambini e anziani, questa piccola oasi stretta tra la scuola media Anna Frank e il campo della LibertaSpes di via Molinari è andato a poco a poco spopolandosi, rattristandosi come i residenti della zona.

Residenti-resilienti verrebbe da aggiungere, dato che nel giro di due settimane sono riusciti a raccogliere quasi 600 firme da consegnare all’amministrazione comunale: la volontà di chi le ha raccolte è testimoniare lo stato di incuria in cui versano i giardini.

“Il cancello di ingresso, la cui rete è stata più volta manomessa – spiega Roberto Lovattini, maestro di scuola da poco in pensione che abita a due passi da parco – è rimasto per lungo tempo aperto anche la notte, facendo sì che vandali e malintenzionati entrassero tranquillamente con il favore del buio. Vi assicuro che al mattino lo spettacolo è tutt’altro che piacevole: dalle bottiglie di birra rotte alle siringhe. Giusto qualche settimana fa un gruppo di persone ha dato fuoco a una poltrona nel cuore della notte, per poi scappare. I giochi sono rotti e a dir poco inutilizzabili da almeno cinque anni. Inoltre diversi alberi sono stati abbattuti perché malati, come ci ha spiegato l’agronomo del Comune, ma mai sostituiti”.

Altro capitolo che sta molto a cuore i residenti è quello relativo a via Porta, la strada che conduce al parco Corbelletta.  “E’ incredibile osservare come una via cittadina sia completamente sterrata e ormai adibita a parcheggio –prosegue Lovattini -. Quando il terreno è asciutto, nell’area sono evidenti le voragini che costringono auto e bici a pericolosi slalom. Questi sono i problemi, l’auspicio è che il Comune voglia ascoltarci”.

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