Residenti stranieri al 14,8%, Prefettura si aggiudica fondi europei

22 Ottobre 2020 18:44

La Prefettura di Piacenza è risultata aggiudicataria dei fondi europei FAMI 2014-2020, all’esito dell’approvazione da parte del Ministero dell’Interno del progetto presentato nel giugno scorso, nell’ambito dell’obiettivo specifico “Integrazione e Migrazione legale”.

Il progetto che vedrà collaborare in stretta sinergia la Prefettura, la Questura e il raggruppamento d’imprese costituito e formato da Consorzio Sol.Co, Università Cattolica del Sacro Cuore e IRECOOP, individuato a seguito di bando pubblico, ed è finalizzato al miglioramento della funzionalità dei servizi attraverso azioni integrate di capacity building.

Gli obiettivi che si prefigge di raggiungere sono tutti orientati a migliorare la risposta della pubblica amministrazione nei confronti dell’utenza e mirano a:

– Attivare e rafforzare le reti degli attori locali per la promozione di un approccio integrato nella governance del fenomeno migratorio sul territorio;

– Potenziare gli uffici di Prefettura e Questura, attraverso l’affiancamento al personale di figure esperte a supporto dello svolgimento delle attività amministrative e nel miglioramento della comunicazione con l’utenza straniera attraverso, anche momenti formativi ed individuazione di buone prassi;

– Incrementare l’efficienza amministrativa attraverso la massimizzazione del tempo per l’erogazione di pratiche, recupero della documentazione amministrativa, riduzione dei tempi di attesa.

Il progetto verrà avviato nel mese di novembre per una durata complessiva di 18 mesi. “L’iniziativa scaturisce dal fabbisogno del territorio piacentino caratterizzato da una quota di cittadini stranieri residenti (14,8%) che è più elevata rispetto a tutte le province emiliano-romagnole si legge in una nota- tale significativa presenza di stranieri, infatti, continua ad avere un rilevante impatto sugli uffici della Prefettura e della Questura in termini di rilascio e rinnovi di permessi di soggiorno e, soprattutto, di domande di ricongiungimento familiare, senza sottacere gli aspetti concernenti la gestione dei richiedenti protezione internazionale. Strategica, quindi, in questa realtà territoriale, è la necessità di gestire questa mole di lavoro non solo sotto un aspetto numerico-quantitativo ma soprattutto in termini di servizi di orientamento ai servizi territoriali”.

 

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