Sanità anti-Coronavirus: “A Piacenza assumere 97 operatori in più e stabilizzare i precari”

12 Novembre 2020 00:05

Per garantire il funzionamento a pieno regime del nuovo piano di prevenzione e contrasto al Covid, l’Ausl di Piacenza ha bisogno di un importante incremento di personale. Tradotto in numeri: 97 operatori in più, il prima possibile. Nel dettaglio, si parla di 40 infermieri, sei tecnici di laboratorio, cinque assistenti sanitari, dieci oss e autisti di ambulanza, oltre a dieci medici anestesisti, sei medici di medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, tre pneumologi, nove “camici bianchi” per l’abbattimento delle liste attesa, due medici di malattie infettive e altrettanti internisti.

È quanto emerge dal piano del fabbisogno di personale approvato dall’azienda sanitaria locale, che si concentra proprio sulle prossime fasi della lotta al Covid: “Intercettare precocemente i casi positivi, testare i loro contatti e garantire un isolamento efficace – si legge nella relazione tecnica – nonché disporre di strutture di cura adeguate a fronteggiare un’ondata epidemica pari o superiore alla prima”. Anche per questo, l’Ausl di Piacenza ritiene necessario procedere alla “progressiva stabilizzazione degli addetti assunti nel primo semestre a tempo determinato o con contratti di lavoro atipico”.

STABILIZZAZIONI – “In sostanza – emerge dal documento dell’azienda sanitaria – 230 professionisti sono stati reclutati con contratti libero professionali, di collaborazione coordinata e continuativa o di natura occasionale. Alcune di queste situazioni riguardano ex dipendenti a riposo oppure professionisti disponibili solo per un periodo limitato, in molti altri casi però l’incarico è tuttora attivo e l’operatore è interessato a una stabilizzazione”.

ASSENZE DOVUTE AL COVID – Negli scorsi mesi il personale sanitario dell’Ausl di Piacenza è stato messo a dura prova dalla pandemia: molti operatori si sono ammalati o sono finiti in isolamento, proprio quando le strutture sanitarie erano al collasso. Su un totale di 3.700 dipendenti (in servizio al 28 febbraio del 2020) si sono verificati 467 infortuni sul lavoro riconducibili al contagio da Coronavirus (il 12,62 percento del totale), mentre le ulteriori assenze dal servizio dovute all’epidemia (come quarantene, allontanamenti o esoneri per fragilità) sono state 1.576 (il 42,59 percento). In estrema sintesi, tra la fine di febbraio e maggio oltre il 55 percento dei dipendenti è rimasto a casa a causa del Covid, per una durata spesso prolungata (ancora in corso per qualcuno). Per fronteggiare queste carenze, quindi, l’Ausl ha reclutato 402 lavoratori (circa 100 medici, 200 infermieri, 40 OSS, 30 tra tecnici di laboratorio e assistenti sanitari), dei quali 176 dipendenti e 226 con rapporto di lavoro precario.

AUTISTI DI AMBULANZE – L’Ausl di Piacenza, poi, prevede la completa internalizzazione dell’attività di autista di ambulanza, che attualmente viene svolta in parte da un appalto esterno. Si calcola pertanto di assumere quindici operatori dedicati a questo servizio, entro la seconda metà dell’anno prossimo.

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