118, Cri e Anpas, San Silvestro di lavoro. “Ora tutti in fila per il vaccino”. FOTO

01 Gennaio 2021 09:04

Una notte di San Silvestro a dir poco particolare quella che Piacenza sta vivendo, così come per tutte le città italiane. Città deserta, provincia pure. Il tutto nonostante i divieti, gli immancabili ma più timidi botti che hanno salutato l’addio al 2020. Una sorta di liberazione visto quanto riservato dagli ultimi 12 mesi al nostro territorio che ha pagato, e sta ancora pagando, un prezzo salatissimo in termini di vittime provocate dal virus.

Sarà ricordato a lungo il 2020 da chi anche questa notte è protagonista al Guglielmo da Saliceto, così come in tutte le strutture ospedaliere della provincia. Al pronto soccorso cittadino, le strisce delle bianche tute anti-Covid sfrecciano rapide, gli occhi di medici, infermieri e operatori non sono sembrati differenti da quelli del giorni precedenti: sguardo stanco ma fiero in un ritmo che da mesi tiene a pieno regime i motori di uomini e donne che abbiamo chiamato eroi ma dei quali troppo in fretta abbiamo scordato gesta e immagini simbolo.

“L’impegno è notevole anche nella notte del Capodanno con diversi pazienti Covid da trattare – ha spiegato il medico Ausl Davide Bastoni -. Non è ancora il momento per abbassare la guardia ed è necessario mettersi tutti in coda per vaccinarsi, questa è la speranza per il 2021. L’immagine che mi porto dentro dell’anno appena trascorso è rappresentata da una coppia di 70enni affetti da Coronavirus che siamo riusciti a dimettere simultaneamente dopo essere entrati insieme nell’ospedale. Un segno di speranza: anche di questo c’è bisogno”.

E poi Anpas e Croce Rossa, altre certezze della nostra terra. Anche in tempi di difficoltà estreme.

“Anche questa notte le nostre donne e i nostri uomini sono presenti nelle varie postazioni Anpas per garantire la sicurezza e l’assistenza necessaria – ha detto il coordinatore provinciale, Paolo Rebecchi -. Chiudiamo un anno complesso, che mai ci aveva visto sotto stress per così tanto tempo. Abbiamo dato prova di resilienza ma ci appelliamo al buon senso delle persone perché rispettino le prescrizioni normative atte a contrastare questo virus devastante. Colgo l’occasione per ringraziare le persone che hanno supportato -il nostro personale in arancione-; ringrazio le famiglie dei Volontari che hanno condiviso con noi questo percorso a volte rischioso, ma l’affetto delle persone ci ha spinto a continuare incessantemente”.

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