La Cardiologia premiata dalla Heart Failure Association europea

22 Gennaio 2021 16:09

La cardiologia dell’ospedale di Piacenza è sempre più punto di riferimento internazionale nella lotta allo scompenso cardiaco. La “Heart Failure Association”, che fa capo alla società europea di cardiologia, ha insignito l’equipe guidata da Massimo Piepoli di un riconoscimento per l’attività svolta in questi anni.

Il premio sancisce, per il quinta volta di seguito, il ruolo chiave del team piacentino nel coordinamento della campagna di sensibilizzazione nazionale promossa ogni anno a maggio. Da 10 anni la cardiologia del Guglielmo da Saliceto connette infatti centinaia di clinici, professionisti sanitari e stakeholder in tutto il Paese, facendo da regista a una comunicazione rivolta a tutta la popolazione italiana, e non solo ai pazienti già in carico alle strutture.

L’obiettivo è sempre lo stesso: far crescere la conoscenza e la consapevolezza sull’importanza dello scompenso cardiaco. “La prevenzione – dichiara Raffaele Donini, assessore alle politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna – è un aspetto fondamentale delle politiche per la salute. Curare le persone malate è importante, ma porre le condizioni per cercare di limitare il rischio che si ammalino, lo è altrettanto. Per lo scompenso e le patologie cardiovascolari in particolare, poiché gli stili di vita rivestono un ruolo fondamentale nella prevenzione. L’eccellenza dimostrata dalla cardiologia di Piacenza su questo aspetto è dunque molto importante e il fatto che il prestigioso riconoscimento ricevuto dalla Heart Failure Association si sia ripetuto per più volte è un’ulteriore conferma del livello della nostra sanità”.

“Questa patologia – evidenzia Piepoli, direttore ff di cardiologia a Piacenza – è una delle principali cause di peggioramento della qualità della vita, ma anche di morte e di ricovero ospedaliero nel mondo occidentale. Da questo deriva la realizzazione di una campagna volta alla prevenzione della malattia cardiovascolare e dello scompenso in particolare, alla sensibilizzazione verso diagnosi precoce mediante un pronto riconoscimento dei disturbi e dei sintomi e all’instaurazione del trattamento efficace il più presto possibile”.

Tradizionalmente, la campagna coinvolge una settantina di centri cardiologici distribuiti sul territorio nazionale. Nella prima settimana di maggio, ogni struttura organizza iniziative dedicate: apertura straordinaria di ambulatori aperti, info point, manifestazioni di socializzazione e promozione dei corretti stili di vita, incontri con la cittadinanza ma anche concerti e spettacoli. Un sito e una pagina Facebook con i materiali comuni permettono a tutti i professionisti sanitari di fare cassa di risonanza degli stessi importanti messaggi. La regia è piacentina, con un team composto non solo da medici, infermieri e tecnici ma anche dai professionisti della comunicazione dell’Ausl di Piacenza.

“Nel 2020, ovviamente, non è stato possibile organizzare tutto questo – continua il professor Piepoli – ma la nostra cardiologia ha comunque promosso un momento di confronto importante tra tutti i colleghi italiani. Ci siamo virtualmente ritrovarti insieme sulla rete per valutare l’impatto della pandemia sui pazienti affetti da scompenso cardiaco. A marzo e aprile – prosegue il primario piacentino – in alcune regioni, come l’Emilia-Romagna, le unità operative di cardiologia sono state rivoluzionate. Tutti noi ci siamo messi a disposizione dei colleghi per far fronte all’emergenza, ma ci siamo resi conto della necessità comunque di sostenere il messaggio delle giornate di sensibilizzazione”.

Nella video conferenza è stata confermata l’importanza di prevenire i fattori di rischio, che comunque impattano sulla sopravvivenza per la popolazione generale.
“Per i malati – aggiunge Piepoli, che è membro del Board della Heart Failure Association e uno dei sei consiglieri della società europea di cardiologia – è essenziale proseguire sempre la terapia raccomandata e monitorare quotidianamente alcuni parametri come peso, pressione, frequenza e saturazione di ossigeno. I pazienti devono anche saper riconoscere e non sottovalutare i segni e sintomi dello scompenso che possono manifestarsi con particolare aggressività, in presenza di una causa scatenante quale un’infezione e, quindi, non devono aver timore a ricorrere ai consigli e alle cure del proprio medico di fiducia in caso di disturbi”. “In questi mesi, i clinici e gli ospedali – prosegue – hanno creato e messo a disposizione percorsi dedicati, per assicurare a tutti le cure adeguate in completa sicurezza. Ribadiamo quindi ai pazienti un chiaro messaggio: non abbiate paura di venire ai controlli periodici”.

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